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Ultima gara dell'anno da dimenticare per la Pro Patria che perde per tre a uno a Pistoia.
I tigrotti deconcentrati, sconclusionati e tatticamente disordinati riescono a far diventare grande una modesta Pistoiese, seppur rivitalizzata da mister Asta con il solito ricorso ad un agonismo intenso, vero e proprio marchio di fabbrica del tecnico ex granata.
Persino l'attaccante Cellini, che da mesi non segnava, ha trovato il modo per farsi l'ultimo regalo dell'anno trafiggendo per la terza volta Tornaghi, dopo che la Pro Patria aveva deciso di ricorrere al "palla lunga e pedalare" per recuperare il risultato. Una scelta lontana dal dna di questa squadra ma unica alternativa rimasta da provare in un pomeriggio sterile di soluzioni.
Squadra anche snaturata nella sua composizione con l'innesto di punte e centrocampisti offensivi in quantità industriale e trasformata nel gioco con schemi lontani da ogni razionalità che non hanno prodotto risultati tangibili. Unico risultato dello sterile assedio finale è stato il terzo goal della Pistoiese che ha dilatato il risultato oltre la realtà, facendolo apparire decisamente sproporzionato per quanto visto in campo. Rimane comunque il merito dei padroni di casa relativamente all' interpretazione della gara e all'approccio decisamente migliore di quello tigrotto.
Arancioni di casa sempre primi su ogni pallone in ogni zona del campo, grazie ad una maggiore fame agonistica conseguente alla traballante situazione di classifica. Il centrocampo bustocco è invece apparso lento e compassato con un Bertoni troppo didattico e scontato per incidere sul match e un Fietta mediocre. In difesa giornata da dimenticare per Sanè che ha propiziato l'immediato vantaggio della Pistoiese ( al 2' del primo tempo)con una sciagurata gestione della palla in fase difensiva che ha di fatto regalato il goal ai padroni di casa.
Davanti la partita di Santana è durata poco meno di mezz'ora visto che il cambio con Le Noci è pressoché immediato per motivi da indagare. L'argentino è apparso la fotocopia in bianco e nero di sé stesso. Da citare il goal di rara bellezza di Le Noci che ha messo la firma sul quadro affrescato nel 2018 con un autografo d’autore .
Una Pro Patria double face che vince con i forti e stenta con i deboli. Lo scorso anno non si vincevano gli scontri diretti di alta classifica, quest'anno non si è invertito il trend: si fatica negli scontri diretti di bassa classifica, ma si vincono gli scontri ( non diretti) di alta classifica.
Misteri del calcio, certo è che, potendo scegliere, va bene così. Vuoi mettere vincere a Novara, Chiavari e Pisa? Si, ok, in caso di arrivo a pari punti...bla...bla...bla. Ma, va bene così lo stesso. Basta non arrivare a pari punti, ma un punto in più degli altri. E, vincendo a Pisa, Chiavari e Novara il punto in più alla fine si trova. O, no?
Insomma, per chiudere: si è vista una Pro Patria con la testa già in ferie e senza stimoli visti i buoni risultati ottenuti nel girone d'andata che l'hanno collocata in un'invidiabile posizione di classifica.
Peccato aver terminato l'anno con questa brutta sconfitta, ma trattasi di un dettaglio che non incide minimamente su un anno fantastico che ha dato ai tifosi ogni soddisfazione con una promozione, uno scudetto e un inizio di serie C da favola.
Scoccia sempre perdere ma davvero non si può imputare nulla a questa squadra se non augurarle di trascorre al meglio le meritatissime vacanze per regalare nuove emozioni nell'anno del Centenario.
Buone ferie Tigrotti.
Flavio Vergani


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