Un’appendice all’opera
precedente "Tigrotti"che Gigi Farioli, assessore allo sport, ha definito “la Treccani
della storia della Pro Patria”, comprendente i risultati del triennio
2015/2018.
Gioie e dolori
per un triplete che partito con la prospettiva dei “zero tituli”(7 punti in
campionato nell’era Nitti)si è riscattato con la vittorie firmate Patrizia
Testa.
Alla presenza
dell’intera rosa della Pro Patria, hanno preso la parola, oltre a Giorgio
Giacomelli, Gigi Farioli, Patrizia Testa, Sandro Turotti, Ivan Javorcic, Beppe
Gonnella, Roberto Centenaro, il giovane tifoso Candiani e lo special guest
Riccardo Ferri che, forse su preciso mandato di Beppe Marotta, nuovo dirigente
interista, nonché amico di Patrizia Testa, ha donato alla presidente un
gagliardetto nerazzurro. Un modo per tentare di convertirla alla sua nuova fede
nerazzurra?
Patrizia Testa,
juventina fino al midollo, ha ben incassato il colpo mostrando di gradire il
regalo, mantenendo una mimica facciale neutrale e un linguaggio del corpo
indecifrabile.
Ora, si accettano
scommesse su dove sia finito il gagliardetto: nel cassetto dei regali da
riciclare, nel camino della sua taverna o abbandonato in un locker di Amazon in
via Milazzo?
Giorgio
Giacomelli ha incantato la platea con la consueta narrazione di aneddoti
storici personalmente vissuti, mostrandosi a suo totale agio nel percorrere
le vicende tigrotte anche le più datate.
Una vera e propria bibbia biancoblù comprendente un
vecchio e un nuovo testamento “secondo Giorgio” che rappresenta una preziosa
impronta che lo storico bustocco ha voluto dedicare alla passione della sua
vita.
La serata ha
voluto ricordare Andrea, figlio di Giacomelli prematuramente scomparso, che è
stato un professionista serio e stimato del gruppo Iper. Da qui la scelta della
location dell’evento.
Si è ricordato
anche Gigi Salmerigo, marito della presidente Patrizia Testa, scomparso lo
scorso anno.
Presente tramite
le pennellate dei suoi colori e l’arte delle sue fotografie Giovanni
Garavaglia, recentemente partito per la trasferta eterna che ha realizzato le
foto dello short book.
Poi, happy hour
top level con un buffet ricco e qualitativo seguito da un risotto con luganiga
da favola (si sono sprecati i bis) e un doppio dessert da record glicemici:
panna cotta e tiramisù indimenticabili.
Insomma, nulla è
stato lasciato al caso in termini organizzativi perché quando di mezzo c’è Giacomelli
“è sempre la solita storia”: emozioni tutte da raccontare, tutte da ascoltare,
tutte da ricordare.
Flavio Vergani
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