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Non noto nei media bustesi il 15 a 0 appioppato dal Novara alla Pro Patria nel dicembre 1911, fedelmente riportato da Vaccarone e Cortese nel libro “Un amore lungo 90 anni”. Dal 24 aprile 1927 a tutt’oggi risultano per gli azzurri 34 partite vinte e 110 gol all’attivo, 34 pareggi, 29 sconfitte e 95 reti subite. Gli anziani che ho avuto modo di conoscere mi parlavano di incontri poco giocati all’insegna di corse, rincorse, bei tiri, colpi di testa, parate dei portieri, bensì contornati da calcioni ai limiti del pericolo per l’avversario e zuccate perniciose.
Nel gennaio 1929 lo staff intero della Pro Patria esce sbuffante dal campo di via Alcarotti per la sconfitta – 3 a 2 – subita dal Novara, sotto di due gol ad un quarto d’ora dalla fine. Due rigori ed il gol finale subito al 93′ riservano all’arbitro A. Gama di Milano pesanti recriminazioni, improperi non riferibili, costati alla Pro Patria  sanzioni pari ad 1 anno di squalifica al difensore Giacchetti, 4 gare all’attaccante Kregar, 1 anno al segretario Rag. Pozzoli.
Al ritorno, nel giugno 1929, è 7 a 0 per i Tigrotti, filato liscio come l’olio per merito di Bonivento (4 reti) ed una a testa di Reguzzoni, Kregar e Giani. La stampa ospite asserisce “Biancoblù, ben animati, ed ammirati per un seguito di belle azioni condotte con tecnica”, “Il Novara, con le file scompaginate dalle continue ondate biancoblù, non riuscì mai a ritrovarsi”.
Che tutto sia filato via liscio come l’olio non mi convince. Giani, Fizzotti, Borsani, Mara ed associati, tosti non a parole, tenevano buona memoria.
Peraltro occhio non vede, cuore non duole.
Giorgio Giacomelli

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