La Pro Patria viene punita al minuto 91 dalla capolista Piacenza e
perde incredibilmente una gara nella quale come minimo avrebbe meritato il
pareggio.
Il calcio ha le sue regole e a goal
sbagliato segue goal subito e così è accaduto. Ad una manciata di minuti dal
termine prima Zaro e poi, sulla ribattuta del portiere, Ghioldi si erano mangiati
un goal più facile da segnare che da sbagliare e subito dopo è arrivata la
beffa. Nel primo tempo c’era stato un palo di Galli a cui il Piacenza aveva
replicato con un’azione da rete importante sventata da Mangano con una parata
da campione.
Insomma, quanto a occasioni la Pro Patria
può solo recriminare ma gli oltre 300 minuti di sterilità lontano dallo “Speroni”
hanno forse un suo perché.
Davvero un peccato perdere nei minuti di
recupero, seppur occorra dire che nel secondo la pressione dei padroni di casa
si è fatta molto intensa e i tigrotti non hanno saputo ribattere agli attacchi
avversari se non con l’occasionissima sopra citata.
Rimane il fatto che i tigrotti se la sono giocata come sempre e solo un episodio li ha puniti.
Per cui, nessun dramma, ci mancherebbe!
Intanto, in quel di Cuneo si è consumata
una farsa che ha gettato nello sconforto chi ama questo sport.
Pro Piacenza in campo con 7 effettivi poi arrivati
ad 8 nella ripresa con l’arrivo in ritardo di un’altra comparsa e con in campo
il massaggiatore (classe 1980)con il numero sulla maglia composto con lo
scotch. Ha vinto il Cuneo per 20 a 0 con sei reti di Kanis che ha l’onore di stabilire il record
italiano delle marcature in una partita. Chissà che festa questa sera per celebrare l'impresa!
Cinque reti anche per Defendi che
racconterà ai nipoti la sua impresa in una domenica dove invece di andare al
quagliodromo ha deciso di impallinare otto figuranti scesi in campo per
evitare la radiazione. Nauseante situazione in casa Pro Piacenza e dubbio gusto
in casa piemontese nel evitare l’umiliazione con una ventina di reti che fanno
statistica ma certamente non premiano l’eticità sportiva.
Le regole permettono tutto questo? Si, lo
permettono, per cui avanti così, far ridere il mondo intero rimanendo nelle
regole non fa altro che far ridere due volte, per le regole e per quel che
permettono di fare. Obiettivo centrato, radiazione evitata, adesso vediamo chi
sarà il prossimo che con la solita faccia tosta avrà il coraggio di dire che “qui
siamo nei professionisti”. E’ questo il professionismo a cui fate riferimento?
Meglio perderlo che trovarlo.
Prima di chiudere la nostre più sentite
condoglianze al nostro giovane Sanè per la scomparsa del padre.
Flavio Vergani
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