Il cocktail colorato
di bianco e blu ha fatto successo grazie ad ingredienti che da sempre inebriano
la gente di Busto: grinta, passione, energia ed entusiasmo.
Grado alcolico da
ritiro patente e effervescenza da digestivo Antonetto sono state le
caratteristiche più apprezzate del miscuglio che ha ubriacato i presenti in
campo e fuori.
Rischio alto per
i molti bambini del settore giovanile presenti in tribuna e in campo che però,
da vero tigrotti, hanno retto la serata perfetta tanto da chiedersi se il
Monday night, o quasi, non sia la soluzione più gradita per i bustocchi vista
la risposta di pubblico da record.
Ubriacatura che
ha colto di sorpresa gli ospiti che si ricordavano qualche mese fa di un cocktail ben diverso da
quello servito questa sera. L’acqua si è trasformata in vino nel frattempo e
non per miracolo ma grazie ad un lavoro di invecchiamento e stagionatura della
materia prima scelta dal barman.
Pensare che si è
corso il rischio di una serata da astemi quando gli ospiti rompevano il
bicchiere tigrotto portandosi in vantaggio con Mokulu, uno dei fuoriquota bianconeri, che ha illuso di poter brindare con i suoi compagni in terra straniera subito dopo il suo arrivo con il mercato invernale.
Una illusione
visto che in casa tigrotta lo shaker ha iniziato a miscelare la ricetta
vincente anche grazie ad una straripante forma atletica dei giocatori biancoblù che
per 90 minuti sono stati l’ombra degli avversari in fase difensiva, grazie ad un
pressing ad personam intensissimo che ha costantemente creato l’”effetto shadow”. Tigrotti incollati alle caviglie degli avversari proprio come l’ombra quando
splende il sole. Una vicinanza ruggente che ha tolto lucidità ai giovani avversari fino a farli sbordare in un agonismo sterile che li ha lasciati in dieci per l'espulsione di Alcibiade.
Dapprima un
rigore di Le Noci e poi un goal di Boffelli su un calcio d’angolo battuto da Le
Noci con l’”effetto Chiarugi”( i più vecchi sanno di cosa stiamo parlando, gli
altri lo cerchino sul web)hanno ribaltato la partita centrando la quarta vittoria consecutiva casalinga. Tanta roba!
A Torino in
questo periodo nulla gira per il verso giusto e alla difficoltà dei bianconeri grandi si sommano quelle delle più giovani zebre oggi letteralmente sbranate da una
muta di tigri assetate di sangue.
Una vittoria che
scaccia anche l’incubo “diretta Rai”, erano sedici i precedenti nei quali la
Pro Patria non aveva mai vinto con le telecamere della televisione di stato
accese.
La calata a Busto
di un’ingente squadra di tecnici e commentatori, che hanno letteralmente
occupato la tribuna stampa dello Speroni sfrattando più di un collega dalle
abituali postazioni, questa volta non è riuscita nell’impresa di mantenere
inviolata la porta della Rai.
C’era da
aspettarselo visto che la Pro Patria di quest’anno ruggisce di fronte alle
grandi sfide, vendicare la peggior sconfitta dell’anno avvenuta contro le
zebrette all'andata e sconfiggere l’avversa influenza della Rai erano obiettivi forti che
hanno affilato le unghie delle tigri.
E, questa volta,
non c’è stata trippa per gatti.
Domenica si viaggia verso Vercelli, la tana della capolista, ma sognare non costa niente.
Flavio Vergani
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