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Continua il campionato dei professionisti che di professionismo, per alcune società, ha solo il nome.
Un campionato anomalo fin dall’inizio quando ha lasciato a riposo squadre come l’Entella per diverse partite, in attesa di un ripescaggio solo sperato, per poi fare gli straordinari per recuperarle e stilare una classifica in lenta definizione.
Adesso continuano senza sosta le anomale normalità, tanto per citare una definizione di moda nei nostri momenti di crisi, che lascia a riposo altre squadre a causa del game over che sta lentamente spegnendo alcune (troppe) iscritte ( chissà come) al campionato dei professionisti con in tasca il portafoglio ( vuoto ) dei dilettanti.

Questa volta è la Pro Patria che potrebbe essere vittima dell’ennesima storpiatura di questo pazzo campionato con una sosta prolungata per mancanza di avversari.

Come ormai noto, sabato prossimo i tigrotti avranno vita facile vincendo con il Pro Piacenza per tre a zero, senza neppure sudare una goccia di sudore. La vittoria avverrà in modalità videogame, ossia rimanendo seduti nel salotto di casa certi che allo Speroni non si materializzerà il pullman degli avversari già da tempo in vacanza per default finanziario della società piacentina.


Sorpresa della sorprese è il fatto che anche la successiva partita dei tigrotti prevista per il sabato successivo a Lucca potrebbe non giocarsi. 

Da Lucca fanno sapere che il portafoglio è vuoto e che per garantire l’apertura dello stadio servono 7 mila euro che nessuno ha. L’alternativa sarebbe la gara a porte chiuse che costa 5 mila euro ma, anche qui, non esiste la copertura economica. L’acqua delle docce è fredda da tempo, difficile pensare che i giocatori possano accettare ancora questa situazione. Il direttore sportivo Antonio Obbedio ha fatto sapere che dopo la gara che si giocherà a Siena, la squadra andrà in vacanza a tempo indeterminato e che quindi non intende giocare contro la Pro Patria.

Per cui, dopo le tre partite giocate in trasferta a inizio campionato, dopo le tre casalinghe giocate nel girone di ritorno, ecco le due giornate di stop consecutive per mancanza di avversari.

Cose che succedono raramente anche all’oratorio, se non intorno a Ferragosto.
Un campionato ricco di colpi di scena, zoppo di partite, ricco di bilici di punti di penalizzazione appioppati a diverse squadre partecipanti a questa pseduo terza categoria professionistica dove si sta superando ogni limite della fantasia. 

Forse, oltre alla rigidità (flessibile) relativa alla richiesta della fidejussione che sembrerebbe la conditio sine qua non per darsi un profilo da professionisti veri ( ma che non sembra scongiurare quanto sta accadendo in diverse piazze), sarebbe l’ora di dare la patente di dirigente a chi se la merita  veramente e toglierla a chi si rende protagonista di recidivi incidenti di percorso per cercare di scoraggiare imprese di sopravvivenza societaria basata su improbabili strategie finanziarie.
Questo per rispetto di chi seriamente ha messo in gioco la propria credibilità, affidabilità e patrimonio finanziario che non può mischiarsi ( e correre il rischio di confondersi) con questi protagonisti negativi.

 Fa piacere sentire gli elogi del presidente Gravina a società virtuose come la Pro Patria, ma sarebbe il caso di intervenire con decisione verso chi di virtuoso non ha nulla. Anzi, per colpa di questi si corra il rischio di allontanare chi non accetterà di sedere allo stesso tavolo popolato anche da persone non in grado di rispettare quanto necessario per fare calcio a livello professionistico.

Flavio Vergani

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