Ennesima sconfitta in trasferta della Pro Patria che anche a Lucca si presenta in modalità "Onlus"resuscitando i padroni di casa con il morale sotto i tacchi per la disastrosa situazione societaria.
Di male in peggio rispetto alle precedenti partite visto che si prima le sconfitte erano di misura oggi è arrivato un rotondo tre a uno che punisce i biancoblu per la solita gara al piccolo trotto e senza l'animo tigrotto visto fino a qualche tempo fa. La fame agonistica si è spenta con il raggiungimento della salvezza e le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. Unica nota positiva di giornata, se la si vuole chiamare positiva, è la prima rete del 2019 segnata in trasferta grazie a Le Noci che ha interrotto a 551 minuti il digiuno tigrotto. Peccato che, trovato il bandolo della matassa in attacco, non lo si sia trovato anche in difesa dove si è data fiducia ancora una volta al portiere Mangano che prosegue nel suo personalissimo record negativo che conta sei sconfitte nelle ultime sei partite da lui giocate in trasferta. L'unico punto ottenuto dalla Pro Patria nell'ultima trasferta fruttuosa ( a Vercelli)è stata ottenuta con in porta Tornaghi.
Niente di nuovo su questi schermi relativamente alla modalità dei goal subiti.
Il primo goal dei locali vede Bortolussi anticipare di testa Molnar nella stessa modalità vista a Pontedera e incrociare alla destra di Mangano la cui esplosività di gambe lascia molto a desiderare e il pallone si insacca alle sue spalle. Non che il tiro fosse certamente intercettabile ma la reattività, il balzo, la chiusura della porta non è stata certamente impeccabile come ci si dovrebbe aspettare da un portiere di alto potenziale.
Il secondo goal dei padroni di casa è la triste replica dei calci d'angolo visti nelle ultime gare che stanno diventando quasi dei calci di rigore per gli avversari visti gli esiti nefasti per i tigrotti.
Il pallone ribattuto dalla difesa è calciato da Zanini tra palo e portiere ma, anche qui, l'estremo difensore biancoblu non è in grado di trattenere il tiro. Qui si poteva senza dubbio fare meglio.
Certamente la colpa di queste sconfitte non può essere addebitata al solo Mangano ma c'è da chiedersi se sia un caso o una realtà quanto sta accadendo con in porta il giovane tigrotto.
L'impressione è che questo accanimento quasi maniacale per dargli modo di valorizzarsi stia diventando il modo migliore per ottenere il risultato opposto. Un dubbio che sta diventando certezza con il passare del tempo.
D'accordo che la salvezza è in cassaforte e tutto quello che verrà sarà in più ma farsi male da soli non è certamente salutare. Un anno storto, una over valutazione, un maturazione più lenta del previsto possono capitare, non è un dramma, lo diventa però quando si vuole forzare la realtà per raggiungere il sogno. Si rischia di rovinare sia la realtà e sia il sogno e questo è il vero problema.
Flavio Vergani
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