Costa caro l’allenamento condiviso tra il Renate
e la Pro Patria che il 2 Settembre 2018 rischiò di costare la vita al
sessantraquattrenne arbitro Serafino D’Alessandro che subì un arresto cardiaco
nel corso della gara. La sanzione: 1000 euro di
multa alla Pro Patria e 1334 euro al
Renate, inibizione per 40 giorni al team manager Giuseppe Gonnella, al dirigente nerazzurro Fabio
Mariani e per 30 giorni alla presidentessa Patrizia Testa "per aver organizzato – o non aver impedito di
organizzare – una gara a Renate, senza aver richiesto alla Lega Pro
l’autorizzazione ufficiale alla disputa della gara, né tantomeno la
designazione della terna arbitrale”. Al di là dei sofismi sul perché e il per come relativi alla differenza sui due diversi importi della sanzione e sui motivi per cui a certi è stata data la pena ed altri no, rimane indubbiamente una sanzione del tutto meritata da entrambe le società in quanto non è ammissibile che due squadre professionistiche accettino di simulare
un’amichevole, o meglio, un più semplice allenamento condiviso, senza preoccuparsi di
chiedere una regolare terna federale, bensì affidando la direzione ad un arbitro fuori forma e dall’età
avanzata, il tutto in uno stadio senza la presenza del defibrillatore. Anzi, per fortuna è arrivata
questa multa che sta a significare che il signor D’Alessandro si è ripreso
completamente dal malore subito. Diversamente le conseguenze sarebbero state
ben più gravi. La vita non ha prezzo per cui la prevenzione non può essere un optional.
Flavio Vergani
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