TORNAGHI: 7,5
Un casa farmaceutica vorrebbe utilizzare il suo nome per brevettare un farmaco a doppia azione: rilassante ed eccitante. Rilassante sui tifosi quando lo speaker pronuncia il suo nome, eccitante quando chiude la porta a due mandate di fronte a De Luca. Saracinesca.
MORA: 7
Un purosangue che trotta in libertà quando vede la prateria. Attacca e difende come se non ci fosse un domani.
GALLI: 7-
Procura il rigore con un coast to coast spettacolare. Peccato che osi poco nell'uno contro uno, ha i mezzi per vincerli ma ancora li teme troppo.
BOFFELLI: 7
Ringhia come un veterano, ha fisico, tecnica e personalità che mostra in tutta la sua essenza. Under è solo nell'età, over nella prestazione.
ZARO: 8
Partita perfetta della torre bustocca che non sbaglia niente in difesa e segna un goal da bomberone. Un percorso di crescita continuo per il vanzaghellese protagonista di un campionato eccellente.
BATTISTINI: 7
Senso di posizione da navigatore satellitare, lettura del gioco da tattico di "Mascalzone latino". Buon sangue non mente.
BERTONI: 7,5
Ecco il Bertoni che ci aspettavamo da sempre. Perfetto nella regia, sincrono con i tempi della partita, elegante nell'esecuzione, preciso nei lanci. Quello di prima piaceva a tutti tranne a qualcuno (noi per primi), questo piace a tutti.
PEDONE: 6,5
Fin che il fiato lo sostiene fa l'incursore e fa strike nel centrocampo ospite, cala alla distanza ma quel che doveva fare lo aveva fatto.
COLOMBO: 7
Nell' uovo di Colombo c'è una ritrovata gioventù che gli permette di correre come un ventenne almeno per un'ora di gioco. Sposa grinta a esperienza e quando ha l'occasione tira fuori la classe di un ex serie A. E' il simbolo di questa squadra e di questa gente che nasce come lui e l'applauso alla sua uscita dal campo è un abbraccio forte per un ragazzo straordinario.
LE NOCI: 7
Un annodatore persiano di tappeti, disegna opere d'arte e alla fine consegna un "Nain" a tinte bianco blu con trama e ordito di straordinaria finezza.
MASTROIANNI: 7,5
Canta e porta la croce, primo attaccante ma anche primo difensore grazie ad un pressing asfissiante sul portatore di palla avversario. Un esempio di attaccante moderno, completo e incline al sacrificio.
Applauditissimo quando sostituito anche da molti che avevano dato la loro sentenza a inizio campionato: "è una pippa che non segna". Avercene!
MISTER JAVORCIC: 8
La sintesi della sua evoluzione è semplice: da allenatore con il nome impronunciabile ad allenatore il cui nome è pronunciato da tutti. Da un allenatore disoccupato ad allenatore che vince un campionato, uno scudetto e porta una neopromossa al play off. In mezzo le vittorie di Novara ( andata e ritorno) e con l' Entella ( andata e ritorno). Le famose corazzate che per il mondo intero avrebbero polverizzato i tigrotti. In un mondo ideale dove la valorizzazione dei giovani non è obbligatoria avrebbe fatto altre scelte in alcune occasioni e la navicella biancoblu sarebbe dove volano le aquile.
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