Ecco
cosa ci siamo detti:
Ciao
Angelo tutto ok?
Si
sto molto bene Simone
Come
hai iniziato?
Come
tutti, dal settore giovanile fino alla prima squadra. ovviamente parlo di Bari.
Hai
giocato con gente del calibro di Van Basten, Zola, e Tramezzani cosa mi dici?
Van
Basten, ma che giocatore era?, mamma mia! basta dire “pallone d’oro” e
capisci la caratura del personaggio. Un idolo, un attaccante immenso.
Zola,
nonostante il fisico non da guerriero, aveva classe e tecnica. Un giocatore
davvero incredibile.
Tramezzani
era un pazzo scatenato!, uno che trascinava tutto e tutti. Uno che dava sempre
il massimo! Aveva tanta di quella forza che poteva fare sia il calciatore che
il camionista allo stesso tempo. Senza stancarsi mai...Devastante…
La
tua esperienza alla Pro?
Venivo
da Pistoia. Avevo voglia di tornare verso casa, non sapevo se smettere, ma il
mio cuore diceva di continuare. Mi sono accostato alla Pro, chiedendo
semplicemente di allenarmi con la prima squadra. Non sapevo cosa potevo dare in
quel periodo. Passato i test mi feci dare un contratto standard, che copriva i
costi e poco altro. Sapevo che ero li per altri motivi, non di certo per
questioni economiche. Guffanti e Muraro apprezzarono il gesto, la mia voglia di
ricominciare e andammo subito d’amore e d’accordo. Mi ricordo poi gli anni con
i miei compagni. Boscolo, Elia, Candrina, Citterio e il mister Sala.
Un’avventura molto bella che mi porto nel cuore. Abbiamo vinto pure un campionato,
tanta roba!
Due
finali di coppa Italia perse e un occhio nero a Brindisi, ci ricordi quei
match?
Con
il Brindisi la potevamo vincere!, al ritorno eravamo molto legati e paurosi,
quasi giocai da solo a centrocampo. Se avessimo osato di più avremmo portato a
casa il trofeo. Tornai a casa malconcio! A Cesena ti racconto un aneddoto,
basta che non scrivi tutto...Dopo la partita dell’andata alcuni di noi furono
presi di mira da frasi al limite della decenza. I cesenati ci diedero dei
falliti soprattutto a noi anziani...e non dico altro. Sapevamo che sarebbe stata
dura vincere al ritorno, ma decidemmo di fare una cosa semplice. Se non vinci
per il risultato vinci per l’orgoglio. Alla fine ci vendicammo con gomitate e
quanto altro. La spuntarono loro, ma intanto andarono a casa con qualche
livido…
(non
racconto il resto per promessa).
Dopo
hai fatto il DS sempre per noi esperienza utile?
Si
un anno dove ci salvammo e l’altro invece duro e difficile. Ero in contatto con
Braida che mi insegnò e mi aiutò molto in quel periodo. Imparai tanto e ancora
oggi sono contento dell’opportunità concessami.
Dopo
i tigrotti il richiamo del Milan si è fatto sentire giusto?
Si!,
come detto prima Braida mi chiamò come osservatore delle giovanili. Poi divenni
capo osservatore ed ora sono responsabile dell’area tecnica. Ho collaborato con
la Pro anche in qualche occasione consigliando giovani da prestare. Ho sentito
spessissimo in questi anni i dirigenti bianco blu, per via diretta e non, e amo
dare una mano quando posso agli amici tigrotti.
Se
dici Busto?
Mi
ricordo subito lo Speroni. Quando era gremito che cosa magnifica...e poi la
maglia a strisce!, che bella! mi emoziona ancora vederla. Un ambiente stupendo.
Abbiamo
un amico in comune Pietro Maiellaro sai che è stato vicino alla Pro moltissimi
anni fa?
Non
lo sapevo, come allenatore?, l’ho sentito l’anno scorso ma abbiamo entrambi
credo perso i numeri di cellulari. Pietro per me è stato un talento
incredibile. Uno che in campo faceva quello che voleva, se avesse avuto
testa, sarebbe stato ricordato come Baggio e altri. Ma come chi nasce tondo non
muore quadrato…e lui non è cambiato in quel periodo. Se fosse venuto qui
sarebbe stato d’aiuto.
È
vero che a Bari dopo gli allenamenti andavi a giocare per strada con i
ragazzini?
Si!,
è vero!, finivo gli allenamenti e andava a bari per parlare con gli amici.
Finivamo sempre con un pallone tra i piedi a giocare per molte ore. A dirlo
oggi non ci si crede. Io che giocavo in prima squadra, con ragazzi di quartiere
a batterci per il nulla. Ma cosa vuoi, gli amici non li lasci mai….
Oggi
come vedi la Pro?
Seguo
costantemente. L’anno scorso ho visto la cavalcata vincente e sono rimasto
contento. 100 anni di passione che quest’anno festeggiate!
Non
passi mai da Busto?
Se
mi invitate vengo!, pensa che settimana scorsa ero in zona… a Legnano a
mangiare in un ristorante famoso per il pesce…uscendo dal locale ho trovato
“rovinata” la mia macchina nuova. Meglio quindi venire sempre a Busto, in ogni
senso……
C’è
da firmare il muro dei ricordi al museo, vuoi venire?
Certo
! come detto prima io ci sono sempre.
Grazie
per l’intervista Angelo.
Grazie
a te Simone, saluto tutti gli amici di Busto!
Simone
Merlotti
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