Il 1987 resterà indelebile per un motivo su
tutti, la morte del nostro Cecotti. Una stagione travagliata dove la
retrocessione in serie D fu quasi inevitabile. Era l’era degli olandesi, in
Italia citiamo su tutti Gullit, e Van Basten. Anche la Pro sulla scia degli
“orange di classe” decise di acquistare un giovane anche se poco esperto, “tulipano”
da una società dal nome quasi impronunciabile: il Konijnenburg. Ricky Testa la
Muta sbarca così nel nostro campionato in maniera molto strana. In una
intervista di pochi anni fa, Ricky dice che ha cercato “Pro Patria” sulla
cartina non trovandola, pensando che fosse una città. Un amico calciatore
addirittura gli chiese se era un complesso musicale folk italiano, insomma
Testa La Muta arriva in città più frastornato che convinto di ciò che lo
attendeva. I presupposti per far bene comunque ci sono tutti e, se si pensa che
tra gli addetti ai lavori, si ritenevano i campionati minori olandesi, equivalenti
ai nostri, Ricky aveva quindi tutto in ordine sulla carta, per adattarsi al
nostro bel torneo di C2. Una storia incredibile quella di questo ragazzo, amico
fraterno di Van Basten, che lo invita spesso a casa ed a uscire con lui alla
sera. Un amico Marco Van Basten, che lo ospiterà nella sua dimora di
Castellanza e gli farà guidare alcune delle sue auto più belle. (Ricky ricorda
una notte assieme al “cigno di Utrecht” con la fiammante Lancia delta rally che
sgommava via, ad ogni semaforo sul Sempione da Busto a Legnano). Testa La Muta
ha presenza e buon dribbling, il popolo bianco blu gli vuole bene e lo inneggia
ogni volta che scende in campo. In una seconda intervista, spiega come i tifosi
seguivano la Pro, ogni domenica, e come anch’egli si sentiva addosso il peso di
quella maglia soprattutto nei derby locali. La stagione dopo la morte di
Cecotti fu un lento declino. Anche il cambio di allenatore non giovò alla
squadra. Testa la Muta, non riesce mai a migliorarsi e a migliorare di
conseguenza il gioco della squadra. il divario dagli altri team e gli altri
giocatori per lui è molto evidente. Si a pochi chilometri di distanza Van
Basten diventa il miglior olandese in Italia, Ricky non trova la gloria da lui
sognata. Alla fine della stagione pochi gol e molti grattacapi. L’unico sorriso
per il popolo bianco blu, è una amichevole tra i tigrotti e lo stellare Milan
finita ovviamente con la vittoria per i rossoneri. Testa la Muta, non se la
sente di trascinare lui e la sua famiglia giunta in Italia in una seconda
avventura a Busto. La serie D non paga sia sul profilo della pubblicità
personale, e soprattutto non paga le
bollette e altro necessario per vivere degnamente nel nostro bel paese. Testa
La Muta decide di tornare così verso casa, cercando disperatamente un ingaggio
tra i professionisti. Passerà invece tutta la sua carriera tra i dilettanti,
vincendo però molte competizioni e titoli personali. Oggi si sa di lui poco. È
stato allenatore in varie serie minori, e l’ultima sua apparizione è come coach
dell’Elinkwijk.
La meteora olandese ha sfrecciato, più
velocemente accanto a Van Basten con la sua Lancia, piuttosto che sul campo
dello Speroni. Nonostante tutto però nei cuori dei tifosi, quelli con qualche
capello bianco, il suo nome richiama quel calcio nostalgico, fatto di pochi
stranieri e tanti giovani talenti italiani. Oggi quel calcio nostrano manca
anche a me. Insomma uno che comunque si a Busto viene ricordato con qualche
sorriso.
La Pro del nostro olandese scese in campo
spesso con questa formazione:
Mariotti, Paleari, Pessina, Morassuto, Tumiati,
Federico, Fazio, Bollini, Onorini, Marino, Giandebiaggi.
In panchina: Bucci, Testalamuta, Canestrale, Diana
(Ceccotti)
Se vuoi
leggere delle precedenti meteore resta sul sito e vai alle date indicate:
Baclet 20/
maggio
Andreasson 29/
aprile
Pià 22/aprile
Karassavidìs 20/aprile
Kalu 18/aprile
Piro 16/aprile
Cammarata 11/aprile
Galli Mora 10/aprile
Simone Merlotti
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