Quelli che si dicono tali solo nei momenti belli, e quelli
che ci sono sempre anche in quelli più tremendi.
Ci sono capitani che si immolano per una maglia e chi invece
la ama solo quando serve.
Ci sono capitani che sbraitano e urlano solo per il potere
della fascia, e c’è che zitto zitto lavora duro senza cadere in inutili
eccessi.
Ci sono capitani che cadono e si rialzano e quelli che
rimangono a terra e cercano aiuto solo per il loro nome, come se tutto fosse
dovuto.
C’è il capitano che chi si fa male e piange, ma riparte
senza indugio e c’è chi invece si lecca le ferite lasciando passare tempo come
se non importasse.
Ci sono capitani che si faranno ricordare per la loro
bravura, classe e costanza, e chi invece passerà quasi inosservato e persino
dimenticato nell’immaginario collettivo del tifoso.
Ci sono capitani che sorridono e sono disponibili, e ci sono
quelli sul “piedistallo” che si sentono Dio in terra con la loro superiorità.
Santana è il meglio di queste cose. Disponibile, caparbio,
duro “a morire” anche quando avrebbe potuto alzare la bandiera bianca. Il
Capitano con la “C” maiuscola, che un giorno decise di fiancheggiare la causa
bianco-blu nel suo anno più duro. Mario qui a Busto verrà ricordato come un
maestro di stile e bravura. Un uomo eccezionale sia sul campo sia fuori. Quanti
gol e quante emozioni in queste stagioni con noi al suo fianco. L’anno scorso
una serie di gol importanti che ci hanno fatto sognare, e quest’anno alcune reti
pesanti che ci hanno dato punti in campi davvero difficili. Ci mancherà vedere
quel lento camminare per la sala stampa o lungo il perimetro del campo mentre
saluta la folla con il suo sorriso e la sua umiltà. Ci mancheranno quelle
azioni “sudamericane” che gli avversari come birilli e che ci facevano battere
il cuore. Santana è sempre stato uno onesto, che si batteva su qualsiasi manto
erboso avesse sotto i suoi piedi era un professionista sia in stadi sconosciuto
tipo Scanzorosciate sia in quelli più famosi, come Novara o Vercelli. Quanti
falli ha subito?, quanti insulti avrà preso?, ma soprattutto quante volte avrà
riso di gusto uscendo a testa alta da qualsiasi terreno di gioco, come uno che
passa sopra ad ogni ostilità.
Wikipedia dice 99 presenze e 33 gol
Ma sappiamo che tra amichevoli e test la nostra maglia è
stata indossata più volte, ma qui chiedo aiuto all’amico Andrea Scalvi, l’uomo
dei numeri per eccellenza.
Se ripenso a Santana ripenso un pochino a Tramezzani e a
Serafini due personaggi che a Busto resteranno nel cuore di tutti. Oggi
possiamo dirlo dopo Paolo Tramezzani e Teo Serafini, Santana rientra
nell’Olimpo dei migliori tigrotti di sempre, quelli con la fascia sul braccio e
la tigre nel cuore.
Un mio ricordo?
La prima intervista 3 anni fa. Ero impietrito davanti ad un
nome così altisonante. Lui mi guardò e sorrise capendo la mia piccola
difficoltà. Alla fine restai colpito da i suoi modi gentili e semplici. Una
stretta di mano che ancora sento presente.
Grazie per questi anni magnifici, ora buona fortuna per la
tua carriera qualsiasi cosa tu faccia.
Per gli avversari, Mario “Marito” Alberto Santana.
Per tantissimi solo Mario il capitano!
Per i fedelissimi “il capitano”
Capitano, una parola che racchiude tutto! Davvero tutto e
non serve dire altro!
Simone Merlotti
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