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In casa Pro, sono ore caldissime. Santana, Gucci, Disabato, e Zaro dicono addio a Busto. Sembrerebbe che il passato e il presente non conti nella scelta di continuare con la società di via Cà bianca per questi due, ormai ex tigrotti.
Se per Santana e Disabato la fine sembrava scritta da tempo, per gli altri due la cosa e ben diversa. Gucci e Zaro infatti parevano legati in maniera profonda sia alla Pro sia alla nostra piazza, tanto da ricevere applausi e complimenti ogni volta che scendevano in campo. Gucci alla fine avrebbe potuto anche cambiare casacca,  visto che lo aveva già fatto in passato con altre squadre, ma dal “Giovannino”, si pensava ad un presente ben diverso. Cosa sia successo non lo sappiamo, ma di certo, come dice il bravo Flavio Vergani, rimane chi sposa una causa e lo fa con voglia, e sul profilo degli acquisti, si faranno certo acquisti degni del nome Pro Patria. Lasciamo lavorare la società che fin ora ha prodotto ottimi risultati.
Ma secondo voi, cosa in effetti cosa perdiamo? Questa è la domanda che molti si fanno oggi sui social.
La risposta è varia ma tutto sommato sarebbe in una certa maniera questa:
Gucci è un attaccante, e come si dice “se trovi la punta giusta, con voglia e piede”, sostituirlo non sarà semplice, ma neanche troppo difficile! Se arrivano gli assist e sei un tipo sveglio, in serie C, i gol li fai!, e in questo ruolo di goleador è piena l’intera Italia.
Discorso diverso per Zaro, che per la sua altezza e la sua dote del gol, unisce la bravura difensiva a quella realizzativa. Se contiamo poi il feeling in difesa e la crescita costante in questo ruolo, qui si perde un ragazzo davvero di elevata caratura. Come detto sopra però Turotti, (che ci vede lungo) avrà già trovato l’uomo giusto da inserire in un ruolo delicato come quello difensivo.

Allora sotto con le bombe che esplodono sempre a caso, ma che se vanno a segno poi, la gente ci fa i complimenti J
Ecco qui il nostro fanta-mercato tigrotto! È un gioco ma le voci provengono da gente del settore, quindi crederci o non crederci è sempre una cosa soggettiva, a voi la scelta.

I nomi caldi per la difesa:

Alberto Dossena, scuola atalantina l’anno scorso a Pistoia (valore mercato molto alto)
Riccardo Gatti, sempre scuola bergamasca, la scorsa stagione al Monopoli (la sua altezza e l’ottimo colpo di testa, combaciano esattamente con quelli di Zaro)
Un elemento molto simile al “Giovannino” sarebbe Nebil Caidi, italo marocchino di quasi due metri di altezza, che l’anno scorso è stato un valido elemento in quel di Ravenna.  30 anni, quindi esperienza da vendere.
Lino Marzorati, 32 anni , con un trascorso davvero illustre è il “sogno” per qualsiasi squadra. Dopo le giovanili del Milan, arrivano ottime annate con Empoli, Cagliari, Sassuolo e Modena. Prato e Juve Stabia sono le ultime apparizioni. Un ruolo chiave deve essere coperto da un giocatore forte quindi Marzorati sarebbe l’identikit perfetto per questo settore del campo.

Per l’attacco invece:

Il primo nome è Guido Gomez, Italo-argentino di 25 anni per lui Presenze e gol, a Catanzaro e Renate.
Dalla serie B, invece ci informano che Paulinho, italo-brasiliano è in cerca di squadra per rilanciarsi dopo una stagione altalenate alla Cremonese. L’ingaggio sarebbe ostacolo difficile da superare, ma come si dice in fase di trattativa, non si sa mai.
Gianluca Sansone, trentenne molto forte e famoso, è reduce da una esperienza a Baku nel Neftchi. Per lui si mormora un e pronto rientro in Italia.  Anche qui ingaggio elevato, ma nessuna mediazione di procuratore.
Su questo nome altisonante invece sarebbe più facile la strada del suo acquisto: Nicola Pozzi. 32 anni ex talento del Milan, si avrebbero di certo ottimi riscontri sul campo. Anche se non brillantissime le sue ultime stagioni, la classe di questo ragazzo risulta ancora ben evidente

Dal web le cessioni sono argomento di discussione. Tanti i pareri, ma su una cosa il pubblico bianco blu è unanime. Ora sotto con gli acquisti, perché l’anno va programmato, e se non hai la rosa quasi al completo a metà luglio, allora le difficoltà si moltiplicano. Negli anni passati il segreto di Turotti è stato quello di possedere quasi tutti gli elementi in tempi cortissimi, in modo da dare all’allenatore, prima possibile, il quadro della rosa nella sua quasi totalità. Questa metodologia di lavoro, è stata per noi proficua.


Simone Merlotti

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