Camicia di cotone bianca con un motivo “stellare , e sorriso
smagliante, Luis Oliveira, si presenta alla conferenza stampa come nuovo mister
della squadra in piena forma. Look insolito, come insolita è parsa la sua
scelta come nuovo tecnico di via Cà bianca in quella stagione 2014-2015. Dopo
un mese, dove i nomi dei tecnici accostati alla panchina bianco blu, erano di
certo più altisonanti, la dirigenza decide di virare su questo appariscente
allenatore però dalle grandi prospettive. Il patron dice di lui che ha stile e
voglia di lavorare, due elementi che hanno prevalso su molti altri concorrenti.
Oliveira arriva a Busto con due trofei in tasca; uno vinto con L’olbia, la
Coppa Italia d’Eccellenza, e l’altro più personale, cioè il premio come
miglior tecnico dei dilettanti. Insieme al suo arrivo, inizia un mercato particolare
come è particolare l’inizio della sua stagione. Subito sconfitta in casa con la
Torres e fuori casa con il Pavia. Un gioco frammentario basato fondamentalmente
sull’attacco molto avanzato e una difesa molto statica. Il risultato è il
seguente; il reparto arretrato, perde gli avversari ad ogni azione e in attacco
sono molte le azioni solitarie delle punte tigrotte. Un gioco spettacolare alla
Zeman, che se fatto con elementi di poco spessore produce effetti catastrofici.
Molti gol fatti ma tanti subiti. La prima gioia alla terza giornata, uno a zero
contro l’Albinoleffe, ma sarà per Luis, il suo unico successo. Poi 5
pareggi e 5 sconfitte. 11 giornate davvero con risultati non di certo
lusinghieri. Il top della sua avventura si avrà il 10 ottobre. In conferenza
stampa evidenzia tutti i limiti dei suoi giocatori e forse anche i suoi come
tecnico. Avanti di 3 gol contro il Como addirittura fuori casa, alla fine del
match perderà in rimonta beccando 4 pere in pochi minuti, ribaltando un
risultato ormai in “cascina” e facendo impazzire di gioia i Lariani, e mandando
nello sconforto più nero i Bustocchi. (in gol per il Como i nostri attuali
Fietta e Le Noci) Ecco la sua conferenza stampa ormai storica:
(all’incirca queste sono le parole usate) “Il portiere non è buono,
quello non è buono, cosa devo fare?, gioco io che è meglio!, devo giocare io?,
questo è quello che ho, basta!” Questo è il riassunto di uno sfogo
incredibile che ancora ricordiamo vivamente. Due giornate dopo Como, e il
“Barrosissimo” Oliveira ci lascerà per sempre. Tutta colpa sua?, non crediamo
proprio, solo Montanari troverà più fortuna alla fine della stagione con
qualche risultato migliore, in mezzo Aldo Monza e Marco Tosi, non faranno molto
meglio di Luis. La Pro dopo aver agguantato con molta fortuna i play out,
perderà contro il Lumezzane la sfida per rimanere in C. Retrocede in serie D,
con i tifosi che piangono di nuovo per una finale persa come spesso capitava in
quegli anni. In mezzo a questa annata troviamo vicissitudine societarie
particolari con la staffetta Vavassori-Filippi-Vavassori, che destabilizza
abbastanza, l’ambiente bianco blu. Ma questa è una storia diversa e molto
complicata, sulla quale non vogliamo entrare. Oliveira cerca miglior fortuna
all’estero come tecnico nel campionato maltese nelle stagioni successive. Ogni
tanto lo vediamo anche ospite a “Quelli che il calcio” come inviato speciale
per la Fiorentina o il Cagliari.
La meteora Oliveira, è la più variegata e strana mai vista,
variegata un pochino come le sue camicie e il suo look!
Se vuoi leggere delle precedenti meteore resta sul
sito e vai alle date indicate:
Mirko Bigazzi 02/ luglio
Testa La Muta 25/maggio
Baclet
20/maggio
Andreasson
29/aprile
Pià
22/aprile
Karassavidìs
20/aprile
Kalu
18/aprile
Piro
16/aprile
Cammarata
11/aprile
Galli
Mora
10/aprile
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