109
anni finiti ieri pomeriggio attorno alle 17. Di cosa stiamo parlando?,ma del
Varese Calcio. Non inorridiscano i tigrotti alla vista di questo nome. I
biancorossi che io considero, rivali, perché la parola nemici, spesso usata per
loro, mi sembra esagerata, sono stati dichiarati da ieri, inammissibili per
qualsiasi campionato calcistico nazionale. Attenzione non si parla di
fallimento, ma di inadempienza economica che non permette di iscrivere la
società varesina a nessun torneo. I debiti contratti e il mancato pagamento di
molteplici fornitori hanno messo la parola fine alla lunga storia del Varese
calcio che inizia la sua turbolenta vita il 2015. Da quell’anno infatti inizia
il calvario dei varesini. Passiamo dunque, dal sogno della serie A di qualche
anno fa, all’incubo dell’eccellenza in poco tempo. Davvero una beffa colossale
per un team storicamente famoso. Il Varese è l’ultimo in ordine di “sparizione”
, in questo panorama calcistico che in breve tempo ha visto inabissarsi gente
del calibro di Bari, Cesena, Venezia e Palermo. A differenza di queste
compagini però i Varesini ad oggi non hanno formulato nessuna richiesta di
iscrizione. Le altre sono bene o male ripartite, anche in campionati al limite
della sopportazione umana. Alcune di esse poi sono tornate in campionati degni del
loro nome, con forza e programmazione. Tirando le somme 109 anni sono tanti, e
pensare di non vedere i rivali in giro per il territorio, mette davvero
tristezza. Se da un lato gli ultras e i tifosi tigrotti, di sicuro goderanno
per un “sogno del Bustocco” spesso cantato negli inni dallo Speroni, che si
realizza, molti altri saranno amareggiati di non avere più derby o incontri con
i “cugini” bianco-rossi. Alziamo lo sguardo e non solo non vediamo più il
Varese calcio, ma molte altre realtà che fino a poco tempo fa, creavano una
cornice di derby fantastica. Ad oggi solo la Pro è da ritenere la squadra
migliore del territorio. Dove sono finite, Legnano, Saronno, e Como?. Tolte il
Monza con sogni di B e il Lecco, neo-promosso, resta pochissimo di un calcio locale
che fino a qualche anno fa era davvero l’orgoglio e un vanto di questo lembo di
terra vicino alle alpi. Oggi teniamocela stretta la nostra Pro, che sembra
essere di un altro pianeta. Pulita, corretta, e soprattutto ogni anno sempre
più competitiva. Quanto tempo ci vuole per fare il salto di qualità? Tanto!, ma
quanto serve tornare indietro fino al fallimento? Pochissimo!. La linea tra la
gloria e l’incubo è sottilissima, quindi apprezziamo ciò che abbiamo in questo
periodo. Un augurio sincero di rivedere il Varese tra di noi, intanto però
godiamoci i tigrotti che partono per una nuova stagione tutta da vivere.
Aspettando
di vedere altri volti nuovi e le tigri di Busto in campo, diciamo oggi e sempre
Forza Pro!
Simone
Merlotti
0 commenti:
Posta un commento