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La Pro Patria con il freno a mano tirato pareggia per due a due con la non irresistibile Juventus U23 collezionando il terzo pareggio consecutivo.

Avanti piano che un po' preoccupa per il modo con il quale sono arrivati questi risultati: quattro partite, quattro volte in vantaggio, quattro volte rimontatati con goal più o meno simili.
Se è vero che l'attacco ha sempre segnato, oggi con Defendi e con un gollonzo di Ghioldi, è anche vero che la difesa ha sempre subito almeno una rete.
Sapendo quanto il tecnico Javorcic prediliga la cura della fase difensiva quale pilastro su cui costruire i propri successi ci si chiede se questa squadra stia pagando oltremisura la perdita di una torre di esperienza quale era Zaro che si è scelto di non sostituire.
A centrocampo  a parte un monumentale Fietta, si è visto un Bertoni poco incisivo nella costruzione del gioco, un Ghioldi ancora lontano dal giocatore brillante visto in altre occasioni, mentre Cottarelli e Galli hanno subito la propensione offensiva dei loro diretti avversari disputando una partita mediocre.
Buone notizie dall'attacco con una prova generosa da parte di Mastroianni e una ricca di qualità da parte di Defendi che oltre al goal ha fatto capire di avere numeri importanti.
Bad news arrivano dalla panchina dove i subentranti Pedone, Le Noci e Colombo non hanno dato quel contributo che ci si aspettava.
Pedone oltre ad aver mancato un goal clamoroso si è intestardito in soluzioni personali del tutto discutibili rimandando ancora una volta quel processo di miglioramento che tutti si attendono da lui ma che tarda ad arrivare.
Irriconoscibile Le Noci apparso impreciso e confuso come non mai, mentre Colombo ha creato energia entropica, ma nulla di più.
Due pareggi con squadre a zero punti come Pergolettese e Juventus U 23 non possono certamente essere risultati positivi, soprattutto ottenuti dopo essere passati in vantaggio.
Questa Pro Patria appare fragile a centrocampo e difesa e con poche alternative di spessore in attacco dove la perdita di Gucci si fa ancora sentire in attesa di vedere all'opera il nuovo arrivato Kolaj
Domenica si viaggia verso Siena e non sarà per niente facile portare a casa la pelle.
Occorre al più presto trovare la grinta dello scorso anno e la quadratura che aveva permesso di stupire anche i più pessimisti.

Flavio Vergani


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