Partiamo dalla fine: 1011 spettatori allo "Speroni" per Pro Patria Pergolettese. Tolti la cinquantina di Crema rimane poco niente.
Giornata difficile per chi ha sempre la giustificazione in tasca: non giocava la serie A, non si giocava di sabato, non si giocava in orario scomodo, anzi...Non faceva neppure caldo, si stava benissimo.
"C'era la formula uno, a Monza", fa presente qualcuno con grande coraggio e affrontando il rischio alto di essere sfanculato.
Questa fa davvero ridere. Tutti con Sky sport attivato per vederla in tv? Oppure, tutti a Monza con in tasca un biglietto da mutuo ventennale? Per favore!
La realtà? La solita. Un giornalista di Crema ha fatto presente che "eravate di più in serie D", per la serie si stava meglio quando si stava peggio. Meglio non dirlo a voce alta per evitare che a qualcuno vengano strane idee. Se Maometto non alla montagna...
Questo per dire che quel che c'è è pure troppo visto quello che non c'è per cui, anche se l'analisi del match potrebbe far trasparire che manca qualcosa o si dovrebbe fare di più è solo pura accademia, giusto per analizzare il match senza però volere quello che sarebbe fantascienza pretendere in questo scenario di progressivo abbandono della nostra Pro Patria.
Per dirla fino in fondo, come sempre qui avviene, non è che di vetrinisti, palcoscenisti, presenzialisti e teatralinisti se ne sono visti molti allo stadio, nonostante l'ardore, la passione e l'amore per i colori generosamente sbandierati nella passerelle cittadine durante il compleanno.
Chi ha orecchi per intendere, intenda.
Passiamo alla partita che ha lasciato l'amaro in bocca per il risultato e per il gioco certamente non all'altezza di quello visto con il Monza.
Uno a uno contro il fanalino di coda Pergolettese fermo a zero punti con zero reti all'attivo da quattro gare ( due di coppa Italia e due di campionato)non può essere considerato un risultato positivo e le aspettative erano ben diverse.
Mister Contini studia la Pro Patria e cambia pelle alla sua squadra disponendola a specchio rispetto ai tigrotti per neutralizzare le sue fonti di gioco tramite il duello one to one.
La strategia riesce perfettamente e dopo il goal di Mastroianni che portava in vantaggio la Pro Patria, gli ospiti pareggiavano con un goal di Villa che centrava la porta con un tiro da fuori area. Terzo goal su quattro subiti dalla retroguardia biancoblù con tiro dalla distanza. Un caso o una realtà da migliorare?
Il copione della partita non è più cambiato per tutta la gara e i cambi di mister Javorcic non hanno dato quel cambio di marcia che ci si aspettava, se non per il giovane Masetti che al suo esordio con la maglia biancoblù ha offerto una prova di spessore. Corsa elegante, buona tecnica, ottima capacità di cross. Rivedibile solo il colore delle scarpe con un rosa confetto del tutto discutibile.
Vediamo nel dettaglio cosa ha funzionato e cosa no.
Difesa:
Accanto alla solita sicurezza data da "saracinesca"Tornaghi, spicca la prestazione di Lombardoni in crescita esponenziale quanto a rendimento e leadership. Il giovane tigrotto sbaglia poco niente e si merita la palma del migliore di giornata. Bene anche le altre torri biancoblù mai in affanno contro l'ex Bortoluz per niente vittima della nostalgia del tempo che fu ( "per me questa gara è stata come le altre").
Centrocampo:
Più di un problema in questa zona del campo dove Bertoni fa il geometra ma i ritmi sono da Bossa Nova quando servirebbe il Rock and Roll, Colombo fa il suo ma da lui ci si aspetta quantità e non qualità, mentre Ghioldi sta vivendo un periodo di appannamento, forse prigioniero di un sogno: quello di giocare esterno per ritrovare estro e fantasia.
A proposito di fantasia, la rosa tigrotta con la perdita di Santana e Disabato, è andata decisamente in riserva e nessuno sembra avere le caratteristiche per il cambio di passo, il salto dell'uomo, la giocata che non ti aspetti. Mister Javorcic ha fatto il nome di Le Noci a riguardo di questa osservazione e come dargli torto, ma in questo momento il campioncino comasco fatica a fare l'ordinario, per cui non gli si può chiedere lo straordinario.
Capitolo esterni:
Galli non è stato il solito, poche volate e poca presenza in fase offensiva, Cottarelli rivedibile, soprattutto in fase offensiva dove non ha prodotto spunti pericolosi. Bene Masucci, se il buongiorno di vede dal mattino.
Attacco:
Mastroianni canta a porta la croce, si danna l'anima per raccordare il centrocampo con l'attacco ma appare troppo solo e poco assistito da Le Noci per mordere l'avversario.
Molto più rapace d'area di rigore il subentrante Defendi che però non garantisce l'abnegazione di Mastroianni in fase di costruzione.
Gli storici dicono che lo scorso anno la Pro Patria perse cinque delle prime sei partite, quest'anno dopo tre gare hanno ottenuto una sconfitta e due pareggi. Cosa si vuole di più?
Flavio Vergani
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