
Una polizza assicurativa sulla vita gelosamente tenuta nel
cassetto delle cose importanti.
Un tesoro trovato quasi per caso il cui valore si è
apprezzato nel tempo fino a diventare un asset insostituibile.
Un valore aggiunto serenamente barattato con qualsiasi altra
rinuncia pur di non perderlo.
Un sinonimo di sicurezza, affidabilità, competenza e serietà,
ai quali i tifosi hanno delegato tutta la loro fiducia certi che il suo operare
è il modo migliore per raggiungere il miglior obiettivo.
Un uomo che ha saputo far comprendere con i fatti, con l’esempio,
con la credibilità qual è la giusta misura della realtà biancoblù coniugandola
con l’ambizione quando era sottodimensionata e con il realismo quando ha
raggiunto la giusta maturità.
Un professionista che con poche parole e molti fatti ha
fatto capire ai tifosi la differenza tra spendere e investire, tra il
sensazionale e il sensazionalismo, tra il comprare e lo scegliere.
Ha sposato la strategia con la tattica che ha permesso di
uscire dall’estemporaneità della navigazione a vista per entrare in una rotta
pianificata sulla carta e monitorata con la bussola del buonsenso.
Uomo di poche parole e molti fatti passa all’incasso dei
meritati complimenti senza necessità di una sovraesposizione mediatica che non
ama, ma rendendosi conto che i tifosi, fino a qualche tempo fa convinti di sé stessi
e riottosi verso scelte di mercato non roboanti, ora sono rassicurati dalla sua
competenza che rassicura e aiuta a comprendere le scelte, anche le più impopolari.
Ha risposto ai dubbi con i fatti, vincendo un campionato che
molti davano per perso, senza toccare una virgola delle sue scelte, anche quando
l’inverno aveva gelato le speranze e il sole sembrava splendere solo nel
bresciano.
Ha insegnato l’inglese ai tifosi facendogli imparare un’altra
parola a quella già conosciuta aggiungendo play off a quella più nota che si pronunciava
play out.
Non è stato facile abituarsi alle sue scelte che all’inizio
non avevano convinto, forse perché tra le molte sono
apparse le meno vincenti con quell’allenatore difeso fino all’autolesionismo e
quella punta che faceva rima con “non segna mai” che solo l’anno successivo ha
saputo mostrare il suo valore in quel di Casale.
Poi, ha inanellato un filotto vincente che lo ha fatto
diventare il vero bomber desiderato dai tifosi.
Il miglior complimento è arrivato dai tifosi in maniera indiretta
quando relativamente alle scelte di mercato dicono: ”ci fidiamo delle scelte di
Turotti”.
Una dimostrazione di stima che non ha bisogno di ulteriori
commenti, Turotti è la “Provvidenza biancoblù” che ha totale mandato da parte della
società e dei tifosi.
Un pilastro di cemento armato del progetto biancoblù la cui
permanenza a Busto è ancora una volta il miglior acquisto della stagione.
Di giocatori bravi ne è pieno il mondo, di dirigenti come
Turotti ne esistono pochissimi.
Teniamocelo stretto!
Flavio Vergani
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