Nel turno infrasettimanale la Pro Patria cade a Pontedera perdendo la gara per due a uno.
Mister Javorcic aveva preannunciato alla vigilia l'intenzione di cambiare qualche giocatore dando spazio a chi aveva giocato meno nel corso della stagione.
Detto e fatto, ma quello che ha sorpreso è stata la numerosità di questi cambi e l'identità degli stessi che hanno di fatto stravolto il solito volto della squadra a favore di una Pro Patria definibile come sperimentale.
L'evoluzione moderna dei termini che ha invaso la nostra società ha ingentilito alcune professioni dandole un profilo più "fair".
Per cui lo spazzino è diventato operatore ecologico e il bidello è sinonimo di operatore scolastico, tendenza che ha contagiato anche il calcio dove nessuno più parla di titolari e riserve per non correre il rischio di apparire offensivo o demotivante verso i componenti del gruppo.
In questo caso arrivano in aiuto gli inglesismi che sanno sempre dare quel tocco di eleganza dialettica trasmettendo lo stesso concetto con diverso impatto.
Ecco quindi che sulla scena piomba l'inflazionatissimo"turnover"per motivare l'avvicendamento tra chi gioca spesso ( nei tempi antichi chiamato titolare) e chi gioca meno (prima detto riserva).
Per cui, ci corre l'obbligo di aggiornare il linguaggio sposando questo trend, per cui ,più che sperimentale, la Pro Patria è ricorsa ad un massiccio turnover.
Così ecco tutti insieme: Marcone, Molnar, Palesi, Pedone, Kolaj, Parker e Masetti per un'inedita e, lasciatecelo dire, sorprendente Pro Patria.
Pro Patria che va sotto per uno a zero nel primo tempo per un goal di Barba e il "Mattia"scrive che "la difesa è da rivedere" e questo ci fa sentire meno soli.
Nel secondo tempo, quando necessità chiama, avviene il turnover del turnover con inserimento di Lombardoni per Molnar, Mastroianni e Ghioldi per Parker e Pedone, Le Noci per Palesi e Colombo per Kolaj. Insomma, si torna alla Pro Patria fac simile di quella autentica e il risultato in qualche modo viene aggiustato con un bel goal di Mastroianni.
Un pareggio a Pontedera sarebbe oro colato ma ecco che succede l'imprevedibile: su un lancio dalla metà campo avversario Spizzichino e Battistini sono vittime prima di un clamoroso malinteso, il classico "prego faccia lei", e poi stendono il tappeto rosso per far passare un incredulo Mannini che ringraziava sentitamente infilando capitan Tornaghi.
Un'incredibile leggerezza della difesa bustocca che serviva il secondo errore della partita meritandosi la sconfitta.
Ora, nell'intervista rilasciata da Masetti sul "Tigrottino"in edicola il giovane aveva avvertito che il giocatore più forte che avesse incontrato nella sua breve carriera era stato proprio Mannini, ma è certo che nell'episodio non serviva essere dei campioni per metterla nella porta bustocca.
Alla fine, solita partita decisa dagli episodi, costante del calcio peraltro che diversamente offrirebbe una sfilza di zero a zero, ma essendo a favore degli avversari è arrivata la sconfitta.
Meritata? Certamente no, ma perde chi sbaglia di più e oggi ha sbagliato di più la Pro Patria.
Flavio Vergani
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