La Pro Patria
torna alla vittoria battendo un mediocre Lecco al quale non è bastato il cambio
di allenatore per ritrovare smalto.
Un derby lombardo
sotto tono in campo, dove non si è certamente giocata una gara interessante per
gli esteti del calcio e fuori dal rettangolo di gioco dove gli spalti della
tifoseria ospite sono rimasti desolatamente deserti per la rinuncia dei tifosi lecchesi a
partecipare ad una trasferta per la quale era richiesta la “schedatura” della
supporter card.
Protesta sposata
anche dagli ultrà locali che hanno lasciato vuoto il loro settore per 15
minuti, oltre ad aver esposto uno striscione inneggiante alle trasferte libere.
Alla fine saranno
1.055 li spettatori presenti con 490 abbonati, pochissimi per una partita tra squadre
con forte rivalità provenienti da città non così lontane.
Un calcio che cambia che convince sempre meno persone a dedicare la domenica al calcio live.
I presenti non
sono stati esenti da dover sopportare lungaggini burocratiche ai tornelli con
malumori diffusi.
D’accordo la sicurezza
ma spesso si esagera nell’applicare la norma a scapito di buonsenso e
flessibilità.
Ci riferiamo in particolare a quanto osservato al cancello
carraio della tribuna dove per far entrare un disabile in carrozzella si è
organizzato un meeting fra lo steward presente al carraio e il suo responsabile situato ai tornelli, quando in
questi casi crediamo che il buonsenso imponga una e una sola azione: aprire il
cancello subito e far entrare la persona disabile senza troppi se e troppi ma.
Invece tutto è lento, macchinoso, burocratico dall'emissione dei biglietti, al controllo sulle porte, alla vidimazione ai tornelli, alla gestione del fuori procedura.
E' una partita di calcio di serie C con mille spettatori incensurati per lo più, avanti con l'età in molti casi, spesso padri di famiglia, che male che vada potranno sbroccare ma non di più.
Non è un check in su un volo in partenza per l'America, per Israele e neppure per la Siria.
Serve equilibrio, flessibilità e buon senso.
Invece, l’impressione è
che spesso siano presenti più stewards e figure annesse e connesse che tifosi, la
cui utilità diventa dubbia (eufemismo) visto che gli spettaori locali sono sempre meno e
gli ospiti addirittura non pervenuti.
Tornando alla
partita, risolta da Mastroianni con un goal nel primo tempo, si può dire senza
timore di essere smentiti anche dai dotti, dai medici e dai sapienti, che non c’è
molto da raccontare rispetto all’ovvio, se non l’esordio di un buon Brignoli a
centrocampo che ha svolto un’ottima partita, seppur solo per un tempo a causa
di una distorsione alla caviglia che lo ha costretto alla resa dopo 45 minuti.
Altra bella
sorpresa, ma ormai non è più una sorpresa, è stata la prestazione di un
ispirato Kolaj che ha colpito l’occhio dei presenti con alcune giocate di
qualità appena guadagnato il campo.
La domanda di
molti in tribuna è del tutto scontata, tanto che non la citiamo nemmeno.
Mister Javorcic ha
risposto indirettamente in sala stampa al quesito dicendo che non ci sono
gerarchie stabilite e che il ragazzo ha meritato quel che gli è stato finora
dato.
Traduzione
simultanea dallo “javorcicese”all’italiano: lo vedremo sempre di più in campo, perché
qua nessuno è fesso e se uno è bravo ci accorgiamo anche noi.
Partita iniziata
con qualche minuto di ritardo nel primo tempo causa collezione autunno inverno
portata al seguito dal Lecco non consona con la moda del momento: la maglia
bianca preferita dai lecchesi che si abbinava fin troppo bene a
quella del partner biancoblù.
Serviva staccare
per essere più visibili.
Un corriere DHL
partito da Lecco con sirene spiegate ha recapitato in tempistiche da Amazon
Prime Now una accecante maglia gialla sfoggiata dai giocatori ospiti senza un
filo di imbarazzo.
Altri minuti di
ritardo all’avvio del secondo tempo per rottura della bandierina del
guardialinee, Mastroianni si improvvisava fabbro senza successo tanto da
obbligare agli straordinari il team manager Gonnella che ne forniva una nuova
di pacca.
Intanto il Silvio
Merlo guardava sconsolato dalla tribuna, lui l’avrebbe riparata in un batter d’occhio.
Intanto, un
osservatore del Livorno penetrato abusivamente in tribuna stampa, raccoglieva
informazioni su Bofffelli e Lombardoni dicendo che era a caccia di giocatori di
prospettiva per la serie B.
Già che c’era gli
abbiamo consigliato di estendere l’attenzione a qualche altro giovane biancoblù
a nostro avviso di pari potenzialità dei due obiettivi e alla fine ha
ringraziato convinto per l’assist.
Prima di andare
via in un orecchio ha chiesto: ”Ma secondo te Javorcic è pronto per la serie B?”.
Una risposta
difficile e in pieno conflitto di interessi: dire di si e rischiare di
perderlo o dire di no ed essere bugiardi?
La risposta
rimane top secret e per fortuna non lo ha chiesto alla Cinzia della tribuna
laterale. Lei non avrebbe avuto dubbi sulla risposta.
Infine segnaliamo la standing ovation attribuita dai distinti centrali al nostro Giannino Gallazzi tornato allo Speroni dopo l'infortunio patito durante il trasferimento al porto di Savona per la crociera biancoblù.
Bentornato a Giannino!
Flavio Vergani
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