Emozionato ma al contempo fermo nelle sue parole per incidere nell'anima di chi lo ha sostenuto durante questo decennio il suo ringraziamento sincero.
Il presidente ha voluto sottolineare la sua totale dedizione alla causa del club portata avanti con grande passione nel decennio. Una responsabilità con molti onori e tanti oneri che hanno richiesto tempo ed energie.
Energie che sono venute meno nel corso naturale della vita che lo hanno convinto a questo passo d'addio. "Mi sento come un calciatore che vorrebbe continuare a giocare ma le gambe non lo sorreggono più", questo il paragone scelto per spiegare la sua scelta.
Da uomo onesto e sincero prima con sè stesso e poi con gli altri non ha voluto nascondere anche gli obiettivi non raggiunti, primo fra tutti quello di non aver portato giovani all'interno del club e di sponda alla Pro Patria.
L'emozione ha forse tradito Roberto Centenaro su questo punto, visto che proprio accanto a lui sedeva Daniele De Grandis, il giovane tifoso della Pro Patria avvicinatosi al mondo biancoblù proprio grazie a quello spettacolare evento di cui il club fu protagonista e regista che portò alle scuole Bertacchi la Pro Patria di patron Vavassori. Da quel giorno Daniele si innamorò del biancoblù e come non dire grazie al Pro Patria Club e al suo presidente che mise del suo anche a livello economico pagando senza fiatare il pullman che portò i ragazzi delle scuole allo Speroni per partecipare all'allenamento dei tigrotti?
Centenaro ha poi sottolineato che da questa sua esperienza di presidente ha avuto di più di quello che ha dato ritenendosi del tutto soddisfatto della scelta fatta a suo tempo che ha regalato un nuovo senso ad una vita che stava cambiando.
Il presidente uscente non ha nemmeno nascosto la sua sofferenza per questa scelta fatta però con convinzione per rispettare i suoi consiglieri e sè stesso vista la consapevolezza di non poter più garantire la disponibilità e l'abnegazione per la causa che il ruolo richiede.
Poi, con stile del campione, una toccata e fuga per non dimenticare senza al contempo dargli importanza, a chi gli ha girato le spalle durante la sua presidenza lasciandolo con l'amaro in bocca: "Qualcuno mi ha tradito, ma non importa", ha detto Centenaro.
Infine, un po' di veleno nella coda del suo discorso quando da uomo mai banale quale è Roberto Centenaro non ha mancato di sottolineare che fra la tifoseria della Pro Patria qualcuno ha "manie di protagonismo"che non fanno certamente bene ai colori biancoblù:"vorrei avere 20 anni meno per combattere questi atteggiamenti, ma purtroppo l'età non me lo permette", ha dichiarato il presidente uscente, invitando i tifosi ad essere un corpo e un'anima sola evitando manifestazioni inutili di presunta superiorità.
Dopo il suo discorso di addio i consiglieri hanno donato a Roberto una medaglia d'oro con allegata una dedica importante quale premio per la passione con la quale ha amato la maglia del Pro Patria Club:
LA JUVENTUS HA CR7,
IL PRO PATRIA CLUB HA CR10
CENTENARO ROBERTO
10 ANNI D'ORO
DA CAMPIONE
Flavio Vergani
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