trentadue anni e sembra ieri che Andrea Cecotti si è spento
prematuramente.
Morto con la maglia bianco blu addosso il 14 novembre del
1987.
Una morte strana come tante in questo calcio dove però se
non giochi in una squadra blasonata, o non hai un cognome o una carriera
sfolgorante, spesso vieni dimenticato.
Quel giorno 8 novembre in campo scese per meno di 30 minuti.
Un fastidio alla gamba trasformatasi presto in una trombosi senza scampo. Morì
qualche giorno dopo a Treviso lontano dalla sua Busto, che nonostante le poche
presenze lo ricorda ogni anno. Lo striscione “Ciao Andrea” è li che ci tiene
compagnia ogni volta che entriamo allo Speroni
L’articolo di “bustocco” sotto linkato, dice cose
giuste e ci ricorda di una iniziativa per intitolare qualcosa al bravo Andrea
ormai parecchio “datata”, che è passata nel dimenticatoio.
Io stesso mi sono recato due anni fa allo Speroni per la
questione campi che mi riguardava. (Stavo seguendo l’illuminazione come
consulente).
Dissi apertamente che la prima cosa bella dopo aver ottenuto
i campi sarebbe stata quella di intitolarli a Cecotti. La dirigenza disse che
non era una cattiva idea, ma sarebbe stato un torto non farlo ad altri grandi
“tigrotti” che hanno fatto più storia a Busto.
Credo non sia una questione di numero di partite o di
blasone per avere una targa in memoria. Intitolare qualcosa, anche una semplice
gradinata, una via, un campetto di allenamento, sia un obbligo morale per un
ragazzo che con la maglia bianco-blu è scomparso in campo.
Speriamo a breve che le nostre richieste siano accolte da
questa dirigenza che sembra sempre attenta alle questioni di questo genere
Magari invitando Desy e la sua famiglia ad assistere
all’evento.
Ciao Andrea anche questo articolo assieme a quello di
“bustocco” è un modo per dirti che ti vogliamo bene.
Simone Merlotti.
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