Il derby del Ticino in programma per domenica 8 Dicembre alle 15 allo "Speroni" sarà giornata biancoblu. Per cui, tutti i tifosi, compresi gli abbonati pagheranno il biglietto di entrata.
Come spesso accade in queste occasioni due sono i partiti che sostengono o bocciano l'iniziativa: da una parte chi ritiene corretto contribuire ai costi di gestione societari con un gesto concreto, dall'altro si ritiene di non sfruttare un'occasione di "database building", ossia di consolidamento della numerica dei tifosi da raggiungersi tramite una promozione stile "Black Friday".
Riprendiamo i commenti pubblicati sulla pagina Facebook Official dei Aurora Pro Patria per condividere il parere di Andrea Borghi e Max Corio che sul tema dicono :
Andrea Borghi:
Io non capirò mai la logica di queste iniziative, vada per
la giornata biancoblu se serve per il bene delle casse societarie, ma c'è modo
e modo di proporre la cosa… Sarebbe l'occasione giusta, dato l'appeal della partita, per
avere un pubblico come Dio comanda una volta tanto… Se poi la risposta dei bustocchi dovesse essere fredda
allora avrebbero tutte le ragioni per lamentarsi e sarei il primo a riconoscere
la cosa..Avere 1000 persone con quei prezzi o 3000 persone con
biglietti a 1/2/5€ l'incasso sarebbe bene o male lo stesso se non maggiore...Non le capirò mai queste cose...E parlo da tifoso abbonato, non da esperto di marketing …
Max Corio:
perché
si perde sempre una buona occasione per migliorare le cose. Una volta anni fa
per un Pro Rondinella tutti dentro a 5000 lire...risultato oltre 6000
spettatori.E' già è dicembre. In più è festa...e in più si paga.
Storia vecchia e spesso dibattuta ma che rimane di grande attualità.
Quanto chiesto dai due tifosi è in linea con la strategia di Unendo Yamamay che nel passato ha agevolato l'ingresso al palasport con politiche di incentivazione raggiungendo picchi record di presenze. E' anche vero che ultimamente con la diluizione di queste facilitazioni sono proporzionalmente calate le presenze. Da capire quanto sia rimasto "attaccato" relativamente a quei tifosi che ci sono ma non ci sarebbero stati.
Insomma, la domanda aperta è: ci si guadagna qualcosa sul lungo periodo, oppure si corre il rischio di svalorizzare per una domenica quanto offerto a favore dei "cherries picker", ossia di chi coglie l'occasione del low cost in quell'unica occasione?
Il tema aperta da Andrea Borghi e Max Corio è indubbiamente interessante, voi cosa ne pensate?
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Flavio Vergani
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