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Allo Speroni si fa festa solo sugli spalti con la bella coreografia preparata dalla società per celebrare la giornata biancoblù e per il panettone distribuito ai tifosi dei distinti da parte del Pro Patria Club per festeggiare l'imminente Natale.
Tempo di quaresima in campo con la Pro Patria che interrompe la serie dei pareggi passando alla sconfitta per mano del Novara.
La classifica ora comincia a far paura e i prossimi due incontri con Giana Erminio e Monza fanno tremare i polsi.
Novara in vantaggio con Bortolussi su rigore per un netto fallo di Battistini, pareggio sempre su rigore dei tigrotti con Le Noci e goal decisivo di Buzzegoli che metteva in cassaforte la preziosa vittoria.
In mezzo a tutto questo un super Mangano che, tornato allo Speroni da titolare dopo la gara con il Siena dello scorso anno, si è reso protagonista di diverse super parate che hanno limitato il passivo.
In campo un Novara grandi firme come quelle di Buzzegoli e Gonzales con una semplice e precisa idea di gioco: ripartenze veloci con sistematica ricerca dell'uno contro uno con i difensori tigrotti che li hanno persi spesso e volentieri.
L'allenatore del Novara ha poi svelato la strategia in sala stampa dicendo che contro la Pro Patria che gioca con cinque centrocampisti il modo migliore é dare profondità al gioco ingaggiando i difensori.
L'idea è semplice, ma come tutte le idee hanno bisogno degli esecutori e la qualità media del Novara è apparsa superiore a quella dei biancoblù.
Il calcio non è una scienza esatta, ma è molto vicino ad esserlo e alla fine la qualità paga sempre.
La Pro Patria ha tre uomini di qualità superiore alla media: Bertoni, Le Noci e Fietta.
I primi due sono stati sostituiti dopo un ora di gioco, con il pubblico e Le Noci stesso che non hanno molto gradito questo cambio ormai programmato che indispone chi vorrebbe vedere il comasco sempre in campo, mentre il terzo è incappato in una delle sue rare giornate no.
Risultato:quando la Pro Patria ha subito il secondo goal non aveva più qualità in campo e la generosità dei giovani subentranti non è bastata contro l'esperienza novarese.
Giovani che sono l'altra variabile obbligatoria in sede di compilazione della formazione che certamente aiutano le casse societarie ma non mister Javorcic chiamato a fare i salti mortali per bilanciare la quota under con le effettive esigenze tecnico-tattiche.
Inutile dire che qualche giovane arrivato quest'anno non vale qualcuno dello scorso anno e che l'infortunio di Ghioldi ha maledettamente complicato le cose per l'allenatore croato.
Infine, ma questa non è una novità, la scommessa di non sostituire qualche illustre partente si sta rivelando perdente e forse bisognosa di una riflessione in vista del mercato di gennaio.
Una eventuale scelta che chiamerà la dirigenza ad un ennesimo sacrificio.
Da capire se questo avverrà e quale sia il livello di insoddisfazione della proprietà dopo l'ennesima giornata a pubblico contingentato: 1035 spettatori paganti, 120 da Novara per un incasso di diecimila euro. Probabilmente lo stipendio mensile di un big del Novara, poi ci sono tutti gli altri.
E su questo occorre riflettere, i teatri pieni di gente osannante per il Centenario consiglierebbe di giocare le prossime partite al teatro Sociale e non allo Speroni, visto che allo stadio più dell'ottanta per cento dei festeggianti non si è mai vista.
Adesso ci sono i roller digitali davvero belli da vedere(persino accecanti)che potrebbero avvicinare al tessuto commerciale locale. Sarà la volta buona?
Senza dubbio non una soluzione al problema, ma qualcosa è sempre meglio di niente.
Flavio Vergani

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