Lasciando perdere il match con il Monza che ha portato una
prevedibile sconfitta in una partita comunque ben giocata dai tigrotti, è
importante sottolineare come siano arrivate queste vittorie.
Una Pro Patria trasformista, non nello schema tattico
ancorato al redditizio 3-5-2, ma negli attori che sono scesi in campo che hanno
dimostrato tutti grande affidabilità.
Un risultato non scontato che valorizza il lavoro di mister
Javorcic che nel tempo ha saputo coltivare i giovani talenti e mantenere alta l’attenzione
dei più espeti.
L’assist di Le Noci di domenica scorsa ha un valore che va
al di là del gesto tecnico, non un jolly pescato dal mazzo da parte del mister,
bensì un asso messo sul tavolo in ultima mano per portarsi a casa la partita.
La capacità di far crescere un’unica solida pianta partendo
da innesti di diversa età e diversa provenienza sta diventando la specialità
della casa.
Alcuni successi sono già ben visibili, altri sono in incubatrice,
ma possiamo dire fin da subito che il bilancio tende verso il positivo.
Vediamo nel dettaglio successi e sfide che ancora attendono
il mister.
Portieri:
Tornaghi è una sicurezza da sempre e lo sta dimostrando,
adesso serve vincere la sfida Mangano. Il ragazzo ha offerto prestazioni
convincenti in Coppa Italia e in campionato prima di ricadere in errori di
gioventù. Ma, è chiaro che se l’errore è figlio del caso e dell’inesperienza,
la qualità la devi possedere e lui ha dimostrato di averla.
Difensori:
Accanto a qualche conferma, come Boffelli e Lombardoni, ecco
la grande sorpresa Molinari che ha il piglio del giovane Donnarumma quanto a
personalità che confonde la sua gioventù. Il ragazzo appare come lo Zaro due,
ossia un giovane del vivaio, di grande fisicità e talento. Zaro il prossimo anno
giocherà in serie B, visto che è sui taccuini di ben tre osservatori cadetti,
per cui se tanto mi da tanto...
Due le sfide da vincere: Spizzichino e Marcone. A riguardo
del primo parlavamo con mister Javorcic e con il direttore sportivo Sandro
Turotti sui motivi per i quali un giovane che ha esordito in serie A facesse
fatica ad ambientarsi in serie C. I due attribuivano la causa maggiore proprio
alla gioventù che prevede tempi di maturazione diversi e tappe intermedie non
per tutti uguali. Ma, sulla qualità del ragazzo non si discute.
Per quanto riguarda Marcone il discorso è più complesso e
forse più urgente. Un giovane di queste potenzialità non può attendere ancora il suo turno in panchina. Sono ormai diversi
campionati che, a parte qualche spezzone, vede la partita dalla panchina. Il
tempo passa, non si rimane giovani in eterno, per cui è tempo di capire che tipo
di investimento si vuole e si vorrà fare sul ragazzo che ha sempre restituito buone
prestazioni quando chiamato in causa.
Centrocampo:
Un fisico prestante con dei muscoli ancora di proporzionare,
questo sembrerebbe la sintesi di un giocatore giovane di grandissima
potenzialità come Brignoli.
Quando il ragazzo troverà la sua maturazione fisica dimostrerà
quanto sia stato bravo Turotti a portarlo a Busto.
Ghioldi: Chapeu! Più lo vedi giocare e più ti innamori di
questo talento che migliora ad ogni battito di ciglia. Peccato quell’infortunio
che ha frenato la sua crescita esponenziale, ma qui siamo di fronte ad un’eccellenza
di grande qualità.
La scommessa da vincere? Sempre quella: Alex Pedone. Il fisico
e la tecnica sono da serie B, il vero Pedone lo abbiamo visto due stagioni fa.
Gli manca un passo, quello definitivo, per confermarsi giocatore di spessore. Qui,
probabilmente, basta che si convinca di essere quello che non pensa di essere. Una botta di autostima e il problema
si risolve. Forza Alex!
Attaccanti:
Classe, fisico, personalità, incedere regale tra il
centrocampista dai piedi buoni e l’attaccante scaltro e astuto. Kolaj, un giovane che sta crescendo con grande
rapidità e intelligenza.
Ha il dono che fa la differenza tra un “giocoliere” bello da vedere e un
talento completo, quello di sapere rinunciare a un po’ di istinto a favore del gioco di
squadra. Qualche tempo fa si specchiava, si autocompiaceva, cercava la giocata
ad effetto, si innamorava del pallone. Ora, insegue la concretezza, bilancia
tecnica e tattica, restituendo una performance sempre più concreta .
Parker: Fa parte di quella categoria di giocatori che più
mettono in difficoltà i tifosi. Anche i più “tranchant”, che in genere
promuovono o bocciano dopo qualche istante di conoscenza, sono cauti su questo
granatiere dal cognome anglosassone che sembra dare il meglio di sé quando
gioca dall’inizio.
Non gli manca nulla, ma sembra un’auto di grossa cilindrata
che viaggia rispettando i limiti di velocità urbani e fa sorgere la domanda su quanto possa
raggiungere in autostrada. Il fisico del bomber non gli manca, la tecnica sta
migliorando, manca solo la consacrazione.
Quanti nomi, quante scommesse vinte, quante ancora da vincere, una dimostrazione di una nuova dimensione del calcio bustocco sempre più orientato all'autosostentamento finanziario.
Un risultato che non può non essere taciuto e che rende merito a mister Javorcic e a Sandro Turotti che sanno miscelare i giusti ingredienti per ottenere un prodotto vincente.
Tenendo conto del budget, ovviamente, e questo non è un dettaglio.
A Monza sapremmo vincere anche noi, tanto per fare un esempio e intenderci sul quello che stiamo dicendo.
Flavio Vergani
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