Il 13 marzo 1949, a metà tempo della gara Pro Patria-Padova, il presidente Cerana accompagna
a bordo campo Laslo Kubala, già bardato di biancoblu dalla testa ai piedi.
Inizia una serie di contatti promossi dalla Pro Patria con la
controparte ungherese per ottenere il Nulla Osta utile al tesseramento di
Kubala, purtroppo , sin dall’inizio dall’esito negativo.
Al balzo la Congregazione dei “Cagnamagra “, già allora fattiva e perniciosa , fa girare la
voce “ Kubàla che bàla”.
Per Carnevale, la “ Baraonda 1949 “ propone una
propria rielaborazione degli eventi formulata con telegrammi
intercorsi tra le due parti , fedelmente
riportati :
“ Milioni insufficienti stop inviando impastatrice
Pensotti assicurandovi Nulla Osta. Federazione Magiara.”
“Anche Impastatrice insufficiente Stop……..Ulteriori difficoltà frappongosi ottenimento Nulla Osta. Federazione Magiara”.
“ Est perfettamente superfluo formulare altre proposte
perché col cacchio Nulla Osta avrete. Federazione Magiara”.
Orbene nonostante copiose elargizioni
fatte affluire dal presidente Cerana oltre cortina, pressioni di varia natura
proposte nelle sedi opportune, l’amnistia promulgata dalla Federazione
Ungherese, l’utile Nulla Osta non viene
rilasciato alla Pro Patria.
Ai primi del 1950 Kubala gioca con l’Hungaria, squadra composta da giocatori
esuli dai paesi dell’Est, alcune partite in Spagna.
Va forte, incanta pure l’esperto Josè Samitier, scaltro DS del Barcellona F.B.C., che lo naturalizza spagnolo, gli fa ridurre la squalifica ad 1 anno, lo tessera per gli azulgrana.
Il F.B.C. Barcellona decide di liquidare la questione del trasferimento
del giocatore Ladislao Kubala con un versamento alla Società Pro Patria et
Libertate di Pesetas 300mila , oltre al
ricavato di una gara da giocare a Busto entro settembre 1953.
Il 3 settembre 1953 a Busto c’è poca gente per motivazioni diverse. L’incasso
è quasi nullo e lo squadrone Catalano
chiude la vertenza con ulteriore versamento di Pesetas 500mila regolarmente affluite
nelle casse della società bustese.
Nel 1949 l’Italia è governata da un parlamento democratico, l’Ungheria da un regime totalitario, la Spagna da altro
regime totalitario di segno opposto.
Kubala scappa da una dittatura, approda ad un’altra, a Busto rimangono con
il naso all’insù in attesa dei Re Magi.
Giorgio Giacomelli.
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