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 Gianluca Castiglioni, è il medico sociale della Pro, anzi è meglio dire, era, perché a Meda, si è seduto in panchina per l’ultima volta. Castiglioni ha legato ai tigrotti buona parte della sua vita. 30 anni di duro lavoro nelle epoche più strane della storia della squadra. Dai campionati peggiori ai lustri della serie C, passando per il sogno infranto della serie B del 2009, il nostro medico è stato sempre presente accanto ai tanti allenatori che si sono succeduti. Lascia perché i protocolli covid sono pesanti da gestire, e le ore di lavoro diventano estenuanti. Alcuni protocolli poi sono impossibili da applicare secondo il medico “tigrotto” Questo è quello che traspare da una intervista fatta in questi giorni ad un noto quotidiano on line. Lavorare per la Pro e per i suoi assistiti (è un medico di base) è ormai per lui impensabile. Nonostante il suo amore per i color della squadra bustocca, anche Castiglioni alza bandiera bianca in questo strano periodo per lo sport calcistico nazionale. Con la sconfitta di domenica scorsa, salvo ripensamenti, il Dottor Gianluca lascerà la sua attività con la Pro, tra il rammarico di tanti tifosi e dello staff che gli ha sempre voluto bene. Di Lui vogliamo ricordare le tante espulsioni durante la sua carriera, che lo hanno soprannominato il dottore “cartellino”. Una delle ultime per “troppa esultanza”, che detto così farebbe ridere, ma è la pura verità. Sanguigno nel carattere, ma sempre pacato come un vero medico professionista con la “M” maiuscola, deve essere. Per tutto quello che ha fatto per noi, è annoverato come uno dei primi veri tifosi dei nostri colori. Dal dopo “Ceccotti” a Meda, la strada del nostro medico è stata tanta, e tutta difficile, non possiamo quindi che ringraziarlo non solo per la sua professionalità, ma anche per il suo attaccamento alla maglia, quello che dovrebbe avere ogni persona che arriva e che lavora tra le mura dello Speroni.

In ultimo: 

Sono tante le richieste viste On line tra i tifosi che vorrebbero la Pro in campo alle 18:30. Si darebbe la possibilità di assistere alla partita a chi esce dal lavoro senza troppi problemi. Alle 15 si ridurrebbe di molto la presenza sugli spalti.

Simone Merlotti

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