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Domani alle 15, al "Carlo Speroni", ultima fatica dell'anno per i tigrotti di mister Javorcic che si congederanno da questo anno affrontando Giana Erminio.

La squadra di Gorgonzola è l'unica nel panorama delle società di calcio professionistiche italiane a portare nel nome un antroponimo.

Infatti, Erminio Giana è stato un sottotenente morto in guerra nel 1919, al quale è stata dedicata la denominazione della squadra.

Una società dove è di casa la fidelizzazione su lungo periodo, visto che il presidente Bamonte è in carica dal 1985, mentre il tecnico Albè ha guidato la squadra dal 1994 al 2018, per poi essere sostituito da Maspero nel campionato scorso, per poi ritornare nel finale di stagione, culminata con la retrocessione e quindi sostituito quest'anno, dopo il ripescaggio dei biancoazzurri, da Oscar Brevi. Un cognome che non è propriamente allineato con le lunghe storie del precedente mister e dell'allenatore.

La squadra non se la passa bene, un punto nelle ultime quattro partite, con terzultimo posto in classifica (14 punti).

In casa fatica con  otto punti realizzati, in trasferta zoppica con sei punti realizzati, in attacco delude con soli dodici goals all'attivo (peggior attacco del girone), in difesa soffre con venticinque reti subite, penultima peggior difesa. In rosa qualche vecchia conoscenza: Dalla Bona ex tigrotto ai tempi del dream team, Ferrario, noto bomber ex Pergolettese e bomber Perna che, con quattro reti, è il miglior marcatore della squadra.

Compito facile per i tigrotti? Sulla carta si, in campo certamente no, visto che i numeri sono fatti per essere smentiti e dopo tante sconfitte e pareggi, la squadra di Gorgonzola avrà fame di vittoria.

Per cui, massima attenzione per regalare ai tifosi l'ultima soddisfazione di un anno che nessuno rimpiangerà, ma non per quanto fatto dalla Pro Patria, ma per tutto il resto.

Flavio Vergani

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