C’è un gioco di carte che si chiama “Ciapa no” che è perfetto per
sintetizzare quanto accaduto nel girone A della serie C, dove nessuna tra le
prime della classe ha portato a casa la vittoria.
Pareggia il Renate a Pontedera, perde il Como a Lecco, pareggia la Pro
Vercelli a Lucca, perde l’Alessandria a Novara.
Prende così ancora più valore l’impresa dei tigrotti che si affacciano
con convinzione alla zona nobile della classifica, non più per caso o per
presenza estemporanea, ma con una certa assiduità che apre interessanti
scenari.
Un equilibrio in cima alla classifica che appare conseguenza di una media qualitativa in ribasso rispetto agli ani precedenti.
Il Covid ha colpito duro tutte le società, anche
le più ambiziose e la conseguenza è stato un ridimensionamento dei budget, che sta
influendo sulla qualità media del girone, che appare nettamente livellata verso
il basso.
Se a questo si somma che piazze storiche come Novara, Livorno,
Piacenza e Lucchese, vivono una crisi societaria che le ha tolte di mezzo per le
posizioni di vertice, viene da sé che il girone di impoverisce in maniera
organica di alcuni suoi presunti ed attesi protagonisti, premiando chi ha
saputo non fare il passo più lungo della gamba e raggiungere con la sostenibilità
del progetto un' eccellente performance.
E’ chiaro che sempre più in questa categoria verranno premiate, o le
squadre con budget folle, o chi saprà programmare e pianificare una strategia
alternativa a quella del passato e qui, anche se sottovoce, ci viene da dire
che la Pro Patria è messa non bene, ma benissimo.
Quest’anno in particolare c’è un un’ occasione unica per salire in
serie B con relativa facilità, vista la mancanza di una corazzata come il Monza
dello scorso anno o di piazze calde come quelle che popolano il girone B dove il
solo Sud Tirol riesce a tenere testa a squadre che fanno eco con serie B da sempre, come Padova,
Perugia, Modena, Sambenedettese, Triestina, Cesena.
Discorso diverso nel girone C, dove il favorito Bari è stato messo
fuorigioco da una corazzata stile Monza dello scorso anno chiamata Ternana che,
con 17 vittorie su 22 partite e 0 sconfitte, ha di fatto opzionato il
campionato alla faccia dei vari Foggia, Avellino, Catanzaro, Palermo.
Tornando a bomba sulla Pro Patria diventa sempre più intrigante e
curioso immaginare fin dove si potranno spingere i tigrotti.
Ovviamente, piedi ben saldi a terra e nessun volo pindarico, di serie
B non se ne parla assolutamente, ma pensare i biancoblu protagonisti fino alla
fine nei playoff, magari migliorando il miglior risultato fin qui ottenuto,
sarebbe assai divertente e gratificante per il lavoro di tutto il team biancoblu.
Ci piace sognare ad occhi aperti stadi aperti nei playoff, ci piace sognare un
Bari-Pro Patria, ci piace sognare un Pro Patria Triestina o un Padova-Pro
Patria, magari per vendicare sportivamente quanto accadde con la Triestina il 7 Giugno del 1998, quando l’arbitro Pieri…,
oppure, il 21 Giugno 2009 con il Padova, quando il “Dream Team” si trasformò in un “Incubus
team”, perdendo una finale di playoff più fuori dal campo che in campo.
La vita è un sogno, oppure i sogni aiutano a vivere meglio?
Flavio Vergani
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