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Mister Javorcic alla fine della partita con il Renate ha giustamente affermato che “questa Pro Patria se la può giocare con tutti”.

Una realtà che rende merito al lavoro dello staff biancoblu che, sempre come commentato ieri nel post partita dall’allenatore, ha migliorato la performance rispetto alla partita di andata con il Renate, passando da una sconfitta a un pareggio.

In realtà, a Renate sarebbe potuta andare diversamente visto il goal annullato dall’arbitro per assegnare un rigore ai tigrotti, poi sbagliato da Bertoni, ma il riferimento è del tutto condivisibile anche riferendosi ad altri aspetti della prestazione tigrotta.

Il risultato di ieri conferma i progressi della Pro Patria in senso generale, conferma la solidità difensiva, ma conferma anche un trend che potrà essere elemento di miglioramento per il futuro, ossia la scarsa capacità dei tigrotti di vincere con chi sta loro davanti in classifica.

Solo il 18 % dei punti ottenuti dalla Pro Patria è riferibile a vittorie o pareggi ottenuti con squadre che attualmente la precedono.

Zero punti con il Como, un punto con il Renate ( in due partite), due punti con la Pro Vercelli ( in due partite), tre punti con il Lecco, un punto con l’Alessandria, zero punti con la Juventus U23.

Una sola vittoria con il Lecco, quattro pareggi e tre sconfitte, sono il bilancio ottenuto con le migliori del girone che stride con quanto ottenuto con le squadre che seguono i tigrotti : nove vittorie, cinque pareggi e due sconfitte, per un totale dell’82% di punti ottenuti.

La solidità difensiva garantisce di non perdere, finchè non si subiscono reti, ma, nel caso avvenga, l’attacco non sempre ha garantito quanto necessario e sufficiente per portare a casa la vittoria.

Il discorso dell’uovo e della gallina è quanto mai utile nell’occasione per discutere dubbi come quello esternato da Silvio Merlo, da sempre tifoso della Pro Patria, che a fine match si chiedeva se non fosse giunto il momento di osare di più, visto che rischiare di vincere una partita, per poi eventualmente perderla, non avrebbe di fatto cambiato di una virgola la situazione della Pro Patria.

Si segna poco perché si difende molto, oppure si difende bene perché si attacca poco, oppure nessuna delle due?

Questo è il secondo “question mark” che i tifosi si pongono al quale è difficile dare una risposta.

La domanda è da un milione di dollari e non ha una risposta, rimane il fatto che, rispetto al passato, mancano le “grandi imprese” registrate precedentemente sui campi di Chiavari, Pisa e Siena.

Ovviamente, si sta spaccando il capello in quattro giusto per avere un tema di discussione, esercizio raro quest’anno, sia per la mancanza di confronto sugli spalti, sia per il campionato dei tigrotti che davvero non dà elementi di discussione come quando le prestazioni languono.

Per cui, come dice qualcuno, quando non si ha niente di cui discutere, si discute su tutto.

Ovvio che il goal è l'essenza del calcio, è l'emozione che ha voce, è il sale di questo sport, per cui è normale sentirne la mancanza, anche se, per ora le soddisfazioni alternative a questo momento di punta della gioia del tifoso sono state tante e assolutamente barattabili con una certa sterilità offfensiva.

Anche se il sogno dei tifosi è di tornare allo stadio nella sentitissima partita con il Novara con una Pro Patria schierata con un assetto tattico spregiudicato con Parker al centro dell’attacco, Latte Lath e Le Noci ai suoi fianchi e Kolay dietro le punte per rifilarne tre ai piemontesi.

Poi, però, se si perdesse tre a zero, nessun se la prenda con il mister o con chi doveva giocare al posto di quello che ha giocato.

Come sempre, siamo tutti allenatori a fine partita, tutti fanno tredici alla schedina il giorno dopo la partita e tutti hanno in mano i numeri del lotto vincenti per averli sognati, ma non giocati.

Per cui, per ora teniamoci i numeri che abbiamo e facciamoceli bastare, per i numeri e le formazioni del Lotto ripassare più avanti.

Piuttosto, perchè non invertire il trend con una bella vittoria con il Como capolista a breve di scena allo Speroni?

Questa si che è un'idea.

Per ora però , pensiamo alla Lucchese nel turno infrasettimanale di domani. 

Un'occasione per tornare al goal e alla vittoria e volare lassù dove nessuno, anche tra i più ottimisti, avrebbe pronosticato a inizio torneo.

Flavio Vergani

 

 

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