Federico Gatti è un giovane che ha già una storia da raccontare.
Nasce il 24 Giugno del 1998 a Rivoli, in provincia di Torino. Inizia a giocare a calcio nelle giovanili dell'Alessandria per poi passare al Pavarolo in Eccellenza dove gioca centrocampista e realizza ben sette reti. L'anno successivo passa al Verbania, sempre in Eccellenza, dove realizza tre reti e vince il campionato. In serie D conferma le tre reti e trova la sua nuova dimensione di difensore centrale nel quale si mette in luce grazie a senso della posizione, fisicità, doti tecniche e caratteriali perfette per il ruolo.
La mattina lavora, su e giù dai tetti come un vero "gatto" con in spalla secchi di cemento, di sera gli allenamenti, sempre coltivando un sogno che la passione rende inossidabile.
L'occhio lungo di Sandro Turotti lo vede e lo porta a Busto Arsizio in serie C.
Una ascesa inarrestabile. Mette piede allo "Speroni" e gli sembra di essere al Santiago Bernabeu.
Ci prova, ma sa perfettamente che la difesa tigrotta conta su nomi quali Lombardoni e Boffelli, non sarà facile vincere la concorrenza.
Lui, però, è tigrotto dentro, sa cos'è la sofferenza, sa che nulla viene per caso, che bisogna crederci e lui ci crede.
Fin dall'inizio convince anche i tifosi più scettici che comprendono che questo ragazzo ha le qualità proprie dei veri tigrotti nel Dna.
Grinta, cattiveria agonistica, determinazione, senso di appartenenza, voglia di ribellarsi al destino, alla normalità.
Lui li ricambia sul campo e diventa subito un beniamino per il suo modo di essere e di vivere la sua splendida favola.
Non so voi, ma io e Andrea ogni volta che Federico attraversa il campo per tentare il goal sui calci d'angolo, diciamo che segnerà Gatti. Un forte desiderio per regalare a Federico il premio definitivo in onore del suo impegno e della sua performance strabiliante che sta garantendo alla squadra.
A Lecco è arrivata la consacrazione, il meritato riconoscimento per questo ragazzo d'acciaio inox che dai tetti di Verbania è pronto a salire sui tetti del calcio che conta.
Per lui si sono accese le attenzioni di tutta la serie C e di mezza serie B. Come sempre, da una parte c'è l'orgoglio di vedere un tigrotto desiderato da tutti e la felicità per la realizzazione della sua carriera, dall'altra il dispiacere di perdere un ragazzo di tale qualità umana e tecnica.
Non sarà facile trattenerlo a Busto, ma, comunque vada, a Federico vanno i complimenti per la sua resilienza e resistenza che lo hanno contraddistinto. Per ora, godiamocelo, poi ...si vedrà.
Flavio Vergani
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