Meglio i risultati che le prestazioni, questa la sintesi delle ultime due partite della Pro Patria, che porta a casa quattro punti in due partite con dirette concorrenti nella lotta per la salvezza, pur non giocando partite indimenticabili sotto il punto di vista della qualità del gioco.
Meglio così e non il contrario, chiunque avrebbe firmato per
quattro punti in due partite, anche se la fatica servita per arrivare all’obiettivo
è stata tanta, forse troppa, lasciando aperta la domanda relativa a come
sarebbe finita di fronte ad avversari più strutturati.
La partita di Sesto è stata pesantemente condizionata dall’assenza
di attaccanti in casa bustocca, ma forse si poteva osare di più, anche solo in
termini di coraggio. Lo stesso coraggio mostrato da mister Prina nella gara di
Lecco, quando si è messo mano al turnover in ruoli molto delicati, pagandone
dazio.
Questa volta ne sarebbe servito molto meno.
L’utilizzo di Giardino, unica punta sana rimasta a disposizione,
poteva essere un’alternativa qualificata rispetto all’ adattamento di Ghioldi
al ruolo, scelta risultata per nulla incisiva, mentre lo è stato l’ingresso in
campo di Giardino. Sarebbe cambiato qualcosa? Chi lo sa, forse no, ma a livello teorico meglio una punta di ruolo, che un adattamento che, alla fine si è rivelato dal tutto ininfluente.
Come detto alla vigilia da mister Prina, i numerosi cambi a
disposizione, permettono di gestire due partite in una.
Concetto del tutto centrato dal tecnico biellese, ma, forse,
per la Pro Patria le partite sono tre in una, vista la diversità di
comportamento tra il primo e il secondo tempo, costante che la perseguita da
inizio campionato, senza trovare una soluzione vincente. Ieri, qualche tifoso
invocava la partecipazione ad un campionato dove le partite durano 45 minuti,
dove la Pro Patria sarebbe ben più competitiva.
Tornando al concetto delle due partite in una, vista la Pro Sesto
del primo tempo, si poteva osare di più, senza correre il rischio di bruciare
il giovane, tra l’altro, già autore di prove convincenti in precampionato.
Se il futuro è dei giovani, regaliamogli il presente quando
c’è l’occasione e ieri c’era.
Rimane il fatto che, ad occhio, Virtus Verona e Pro Sesto
potrebbero essere due candidate ad arrivare dietro ai tigrotti. Questa è la “good
news” di giornata. Ora, cercasi altre tre squadre che possano completare l’opera.
Sul fronte tifosi, la bella notizia è aver rivisto gli Ultrà
allo stadio, questo potrà dare una mano ai tigrotti nel ritrovare “l’effetto
casa”, fin dalla prossima gara di domenica prossima con il Sud Tirol degli ex Zaro,
Casiraghi e mister Javorcic.
Ultrà che, oltre al calore, garantiranno una numerica di
presenze meno deprimenti rispetto al passato.
C’è disamoramento verso i tigrotti, questo è il dato di
fatto e lo sottolinea ancora una volta Giovanni Pellegatta, presidente del Pro
Patria Club, che, preoccupato e amareggiato, commenta:” In 40 anni di stadio
non ho mai visto così poche persone allo stadio, nemmeno in Eccellenza. Oggi,
come sempre, ho chiesto se qualcuno volesse unirsi a me per vedere la partita
in televisione, dopo che il tentativo di organizzare un pullman è miseramente
naufragato per adesioni vicine al sottozero. Ebbene, eravamo in quattro. La Pro
Patria non interessa più nemmeno in televisione. Spero che la società proponga
idee per far tornare le persone allo stadio, altrimenti saremo sempre meno e
senza futuro. Visti i risultati credo sia importante agire in questa direzione,
la squadra ha bisogno del pubblico, ma con queste condizioni, difficile pensare
ad una risposta numerosa.
Un tema che ripropone, per prima cosa, la necessità di
tornare alla normalità dopo il brutto periodo di Covid. Normalità che fa rima
con abbonamenti scontati per i tifosi, iniziative di marketing dedicate per lo
scouting di nuovi spettatori, coinvolgimento della città, dei giovani e delle
scuole.
Progetti in parte già attivi per i giovanissimi, adesso mancano i giovani, quelli un po' meno giovani e magari le donne. Insomma, tutti, tranne i pensionati, al momento unici premiati in termini di discount ticket e questo lascerebbe spazio ad una riflessione strategica non di poco conto.
Flavio Vergani
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