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Code all'ingresso ( foto Simone Merlotti) |
I sismografi del Campo dei Fiori avranno senza dubbio rilevato l'onda sismica delle proteste giunte dai tifosi della Pro Patria, lato distinti coperti.
Un tornello aperto, ad un certo punto nemmeno funzionante, con rilevazione manuale dei dati dei tifosi in entrata, con conseguenti code chilometriche e tempi di attesa biblici.
In serata, chat in concerto con i suoni continui delle notifiche che facevano da sottofondo alla serata post gara. Il tema sempre e solo quello: indignazione per quanto accaduto.
Giovanni Pellegatta, presidente del Pro Patria Clubs, ha chiesto di poter esprimere tutto il suo disappunto nei riguardi di un' organizzazione che ha fatto acqua da tutte le parti
Le sue parole: "E' inaccettabile che molte persone, tra le quali il nostro Giannino Gallazzi, siano entrate allo stadio dopo 20 minuti dall'inizio della partita, seppur siano arrivate tra i 40 e i 50 minuti prima dell'inizio della stessa. C'era un solo tornello attivo, poi non funzionante, mi sembra normale che la gente si arrabbi. Come è possibile che succeda questo?
Intanto, gli altoparlanti continuano a non funzionare, così nei distinti non si sente la voce dello speaker.
E' da tempo che viene segnalato questo problema, possibile che non si trovi una soluzione?
Infine, segnalo che mancano i corrimano che permettono alle persone di scendere in sicurezza dai gradoni, oggi, ancora una volta, qualcuno ha rischiato di farsi male. Cosa si aspetta per intervenire?
I tifosi sono un patrimonio della società che vanno tutelati nei servizi offerti e nella loro sicurezza, purtroppo non cambia mai nulla e questo non è accettabile. Adesso basta! Si intervenga con urgenza per risolvere situazioni inaccettabili".
F.V.
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