Quasi come se il cielo avesse avuto la premonizione di quanto sarebbe
accaduto sul campo di Meda siamo ancora una volta a versare lacrime per il
risultato dell'incontro derivato, come ultimamente accade, da episodi a noi
avversi.
Ritengo, in questa occasione, di essere semplicemente interprete di
sentimenti comuni e provare ad esternare sensazioni ed ansie che sono nel cuore
dei veri tifosi della nostra PRO.
L'analisi della partita conduce anche ad elevare alcune critiche che
desidero puntualizzare e che, questa volta, riguardano anche aspetti tecnici
che ovviamente mi permetto di evidenziare con occhi da tifoso ed osservatore
delle difficoltà palesate frequentemente sin dall'inizio del campionato.
La prima riguarda necessariamente l'operato del nostro tecnico che sembra
legato in modo indissolubile ad un modulo precostituito e cristallizzato, a
prescindere dalle attitudini e caratteristiche dei giocatori oggi presenti
nell'organico, orfano, rispetto al passato, di elementi che costituivano la
spina dorsale determinante nell'economia della teoria di gioco utilizzata.
Di seguito (non è il caso forse dell'incontro di ieri) evidenti cali di
tensione ed attenzione che hanno riguardato le porzioni finali delle partite
dove le squadre avversarie hanno recuperato punti che sembravano da noi ormai
acquisiti e che avrebbero posto la squadra in una condizione di maggiore
tranquillità sia in termini psicologici sia in termini di posizione in
classifica.
In ogni caso, facendo perno su quanto di positivo ho voluto vedere ovvero
costante impegno in prolungata inferiorità numerica e rabbia agonistica da veri
testimoni di attaccamento alla maglia, a questo punto, ma senza ulteriori
incertezze, occorre trovare anche nuove soluzioni di gioco per superare gli
ostacoli futuri e dare quella decisa sterzata, sia mentale sia tecnica, tanto
auspicata ma ancora non messa in campo, che porti la squadra a liberarsi di
ansie e paure che i giocatori dimostrano in alcuni momenti degli incontri, che
hanno forse radici inconscie ma che un buon allenatore dovrebbe esorcizzare,
anche restituendo ad alcuni attori ruoli più consoni alle loro attitudini ed
individuando caratteristiche più adatte ad occupare alcuni spazi di campo.
Fiducia a termine quindi ma tuttavia SEMPRE FIDUCIA a tutti i componenti
della squadra che devono, a questo punto, dimostrare quanto valgano le loro
promesse e quanto siano ben riposte le nostre attese da oggi FINO ALLA FINE.
Forza ragazzi.
Sandro Lupidi
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