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 Non ho mai pensato che un botteghino di uno stadio potesse avere un'anima o un sentimento ma sabato, transitando davanti allo Speroni, durante il periodo previsto per la sottoscrizione degli ultimi abbonamenti, mi sono fermato notando l'assoluto deserto davanti all'unico sportello aperto.

Motivando con me stesso la necessità della sosta, essendo già abbonato di lungo corso, per chiarire la motivazione delle difficoltà elettroniche avute la domenica scorsa, per una verifica mi sono trovato dinanzi il volto della nostra presidente che con la consueta umiltà ed attaccamento ai colori sociali non limita mai la sua presenza ai soli incarichi istituzionali.

A prescindere dalla verifica richiesta, chiarita in tempi brevi, sono rimasto particolarmente colpito dalla  espressione del viso di quella persona che rappresenta non solo il senso della proprietà sempre presente ma soprattutto il senso di appartenenza più ampio al progetto di squadra sportiva che dovrebbe essere il simbolo di una comunità intera ben identificata e valorizzata nel territorio .

Quando ho affrontato il discorso relativo al numero delle adesioni ricevute, ho notato nello sguardo un senso di resa e di rassegnazione derivato dalla solita, assoluta , tiepida e forse scontata risposta a tale iniziativa (caldeggiata più volte) da parte di una città che ha perso per l'ennesima volta l'occasione di dare una esternazione di coerenza nei confronti di chi ha sempre dimostrato serietà e non ha seminato promesse, per pura voglia di protagonismo, ma per mantenerle sempre.

Inoltre ritengo veramente deludente il riscontro numerico delle tessere sottoscritte se confrontato ad esempio con un'altra realtà calcistica, nostra proverbiale e storica antagonista (ndr- NOVARA CALCIO- SERIE D!!!) che in questo momento, con campagna ancora aperta, ha già raggiunto un numero di oltre 1000 sottoscrizioni mentre le nostre si sono fermate a poco più di 100 (CENTO!!)

Ho quindi sentito nelle parole che ci siamo scambiati quasi un mancato riconoscimento degli sforzi condotti nel periodo di presidenza per fare della PRO PATRIA non una squadra rinata dalle ceneri di un anonimato della SERIE D ma una società MODELLO, esempio di gestione virtuosa dal punto di vista economico e capace di raccogliere ugualmente risultati anche sul piano sportivo grazie alla lungimiranza di persone capaci e competenti.

Avrei voluto esprimere parole adatte per cancellare quel senso di delusione dal volto della nostra presidente ma mi sono limitato ad esprimere il solito grande GRAZIE  che mi ha ricambiato con un piccolo sorriso.

Sandro Lupidi


PS/Sarei veramente gratificato se la nostra presidente esprimesse un giudizio su quanto ho scritto per condividere le mie sensazioni puramente personali grazie

 

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