Nel nostro precedente articolo, avevamo scritto di una possibilità, forse di una speranza, per il futuro societario della Pro Patria.
Avevamo scritto
di un possibile “santo” che avrebbe potuto “tamponare” l’uscita di scena di
Patrizia Testa.
I più svegli
avevano ben interpretato gli indizi, il santo era San Carlo e il tampone si
riferiva all’Istituto Medico San Carlo di Sara Tosi, sponsor della Pro Patria.
L’idea che ci
sarebbe potuto essere un passaggio di testimone tra due donne bustocche è stata
speranza di molti, ma il sogno non diventerà realtà. Sara Tosi, anima e cuore
della struttura di via Castelfidardo, ospite della trasmissione “Biancoblù”, di
Rete 55, ha fatto sapere di “non essere stata coinvolta nella questione
relativa al passaggio di proprietà della Pro Patria”.
Per cui, non sarà
lei la nuova presidente. E’ rimasta in canna una domanda: e se fosse stata
coinvolta?
I tifosi si
chiedono chi sarà la nuova o il nuovo presidente, ma non solo, infatti, tante
le domande arrivate in redazione o raccolte tra i tifosi, alle quali cerchiamo
di dare una risposta in questo articolo.
Per fare questo,
serve inserire la modalità “buon senso”, visto che nulla sappiamo di più di
quanto conosce il tifoso medio, ma tramite indizi, collegamenti e il citato
buon senso è possibile definire un quadro vicino alla realtà
Vediamo le
domande raccolte in questi giorni di incertezza e preoccupazione.
Patrizia Testa non sapeva del rischio di
incompatibilità tra le cariche?
Praticamente
impossibile pensare a questa realtà. Vorrebbe dire che il Sindaco Antonelli l’abbia
coinvolta senza far presente che avrebbe dovuto rinunciare alla Pro Patria e
che Patrizia Testa non conoscesse tale semplice e banale regola, che da sempre
esiste. Più facile immaginare che il fatto fosse noto. Nessuno dei due è uno
sprovveduto e tutti conoscono le regole del gioco. Per cui, niente sorprese, ma
scelta nota e ponderata.
Come mai Patrizia Testa non ha scelto di mantenere
le prestigiose cariche di Presidente della Pro Patria e consigliere di Lega
Pro, a favore della carica di semplice consigliere comunale?
A questa domanda
non può che rispondere l’interessata, le ipotesi sono molte e tali rimangano. Partono
dal fatto che Patrizia Testa sia una “semplice “consigliera comunale”, solo perché
all’inizio di un percorso, che la vedrà protagonista in futuro con cariche di
maggior responsabilità, al fatto che abbia nuovi stimoli per affrontare un’avventura mai vissuta nel passato, che le trasmette emozioni, piuttosto che alla fine di un percorso
sportivo dal quale non sente di poter avere quell’energia motivazionale che l’aveva
finora sostenuta. Nessun lascia il certo per l’incerto.
La Pro Patria cerca un nuovo proprietario, o ce l’ha
già?
Conoscendo la
lungimiranza e la pianificazione con la quale Patrizia Testa ha sempre operato,
si fatica a credere che sia alla ricerca disperata di una soluzione nell’immediato.
Più facile pensare, senza timore di sbagliare, che esistano accordi con la
nuova proprietà risalenti almeno alla sua decisione di entrare in politica.
Accordi messi in stand-bye per capire l’esito delle elezioni e rispolverati nel
momento del bisogno, ossia oggi.
La candidatura politica è stata una “exit strategy”
per lasciare la Pro Patria con una “reason why” eticamente inattaccabile?
Trattasi della
domanda più frequentemente ascoltata. La risposta è “non lo sappiamo”, il
commento è “cosa cambia”? Se anche si fosse utilizzato il pretesto per
disimpegnarsi dalla Pro Patria, vorrebbe dire che i tempi erano maturi e che se
non fosse avvenuto oggi, sarebbe accaduto domani. Si cambia fidanzata quando se
ne conosce un’altra, difficile il contrario, ma si cercano altre soluzioni
quando si è un po’ stanche del rapporto precedente. Per cui, è chiaro che se
tra la Pro Patria e la politica si è scelto quest’ultima, un motivo ci sarà.
La Pro Patria soffre a livello tecnico per un
saving programmato in sede di calciomercato seguente a questa decisione?
Altra domanda da
un milione di dollari, il buonsenso dice che certe sfumature organizzative non
all’altezza del passato, viste nelle ultime settimane, potrebbero confermare un
certo distacco dal progetto, con ovvie ripercussioni su investimenti a lungo
periodo. Dettagli che sono legati al presente e quindi potrebbero essere in
qualche modo collegati al disimpegno. Il calciomercato fa parte del passato,
per capire le scelte e le rinunce bisognerebbe sapere se a quel tempo la
decisione era già maturata. Questo non lo sappiamo, per cui la domanda rimane
insoluta.
I nuovi proprietari avranno Patrizia Testa come
socia di minoranza?
Bisognerebbe
chiederlo ai nuovi proprietari, l’idea è che la Presidente uscente potrebbe
rimanere con una quota di rappresentanza per favorire la transizione e
condividere la sua esperienza con i nuovi su tematiche rilevanti.
Esiste il rischio che la Pro Patria possa avere
difficoltà a terminare la stagione.
Mai dire mai, ma
il rischio al momento è pari a zero. Patrizia Testa ama questa squadra come
poche, ha un “social standing” ad alto rating, una onestà intellettuale unica e
una eticità di rilievo, che sono un’assicurazione senza franchigia sul tema.
Patrizia Testa farà quello che ha sempre fatto: il bene della Pro Patria, nei
modi e nei tempi che serviranno per dare continuità alla società. Questo (non)
è poco, ma è sicuro.
Flavio Vergani
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