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Attenzione a non aspettare quello che manca, non accorgendosi che manca quello che c’è.

 “Vox populi”, a fronte dei problemi della Pro Patria, si rifugia prima nel nostalgico (Gatti, Kolaj e Latte Lath) e poi nella speranza di riavere Lombardoni per la difesa e un attaccante dal mercato di gennaio per la fase offensiva.

Analisi che potrebbe meritare un approfondimento. Gli imputati sono sempre solo gli stessi: la difesa che prende troppe reti e l’attacco che ne segna poche.

La difesa certamente non è a tenuta stagna come quella dello scorso anno per chi manca e per chi è andato via, ma se si analizzano i singoli rendimenti dei difensori, ci si accorge che raramente sono sotto la sufficienza. Ne segue, che non siamo di fronte a una bassa qualità media del reparto, eppure i goal subiti sono molti e le colpe poche. Perchè?

Passiamo all’attacco, il reparto ha sofferto assenze ripetute e difficilmente si è riusciti a vedere una coppia fissa. Balza all’occhio come l’assortimento non sia così vario come l’anno scorso, le punte si assomigliano e quindi non si  pigliano, anche se balza all’occhio come i cambi di mister Prina effettuati ieri abbiano detto che Castelli vicino a Parker sembra funzionare meglio che con Stanzani.

Il reparto che spesso gode di immunità è il centrocampo, vero punto di equilibrio per una squadra che sappia ben difendere e ben attaccare.

Qui non si aspetta nessuno, la numerica è completa e non manca esperienza e gioventù.

Ebbene, in questo centrocampo da tempo fatica Galli. Il ragazzo nasce con altra vocazione tattica, ma da tempo ( troppo?) ci si sta intestardendo per fargli cambiare ruolo, con esiti al momento fallimentari.

Un centrocampo praticamente orfano di Nicco, giocatore che lo scorso anno fece luccicare gli occhi per qualità e quantità, che quest’anno, a parte qualche rara occasione, non è riuscito ad incidere sulla performance. Nicco è stato il giocatore più desiderato in sede di rinnovo contrattuale, vista la sua importanza nello scacchiere biancoblù, ma, dopo la firma del biennale, è entrato in un’ eclisse che lo ha completamente oscurato. Perchè?

A questo, si sommi l’atteso ritorno di Ghioldi dall’infortunio che non ha coinciso con una sua costante presenza nell’undici iniziale. Identico discorso per Brignoli, che era un punto di riferimento nella Pro Patria dello scorso anno, ai margini quest’anno. Perchè?

Ovvio che, se motivi tattici, si rinuncia a due giocatori perno, uno lo si impiega fuori ruolo e uno dei top del ruolo stenta ad ingranare, la performance non può essere la desiderata.

Qui c’è tutto, non manca nulla, manca solo trovare il modo per dare a ciascuno il suo e capire i motivi per i quali chi lo scorso anno dominava, oggi stenta.

Poi, attendiamo chi tornerà, ma forse è il caso di riflettere su chi c’è, l’esercizio più semplice e logico che si possa fare.

Ieri, sono scesi in campo, portiere a parte, otto giocatori dello scorso anno e due nuovi e dalla panchina due dello scorso anno che hanno sostituito uno nuovo, per cui, alla fine giocava praticamente solo la Pro Patria dello scorso anno.

Depurata dai partenti e dagli assenti, si lo sappiamo, ma possibile che gli altri si sono “imbrocchiti” tutti?

Sembra strano, forse c'è altro che va indagato e risolto.

Pensare che questa squadra abbia portato a casa un punto solo nelle partite con la Giana e il Fiorenzuola e un solo punto con la Pro Sesto, ossia squadre tecnicamente al di sotto dei tigrotti di due spanne, o quasi, lascia senza parole e fa pensare che qualcosa debba essere rivalutato al fine di dare a tutti la possibilità di essere quelli che erano.

Flavio Vergani

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