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Non vorremmo che mister Prina abbia preso alla lettera le parole del direttore sportivo Sandro Turotti, quando nel dopo Renate Pro Patria, aveva chiesto alla squadra di iniziare a non prendere goal.

Se così fosse, l'obiettivo è stato raggiunto nella gara con il Seregno, che ha avuto il merito di entrare di diritto nella peggior gara interna dei tigrotti, addirittura davanti a quella con la Virtus Verona.

Non c'è stata la solita Pro Patria a due volti vista in altre occasioni, questa volta c'è stato un solo volto: il peggiore.

Squadra contratta, tesa, senza un'idea di gioco, in preda al pressapochismo tattico, alla manovra casuale, spesso impegnata solo a  difendersi, seppur giocasse in casa e non certamente contro un top player dal campionato.

Zero tiri in porta, dicasi zero, due calci d'angolo, dimostrano la sterilità della prestazione biancoblu.

Poi, un punto è meglio di niente ( Fiorenzuola insegna), ma c'è modo e modo per arrivare all'obiettivo, quello mostrato oggi è il peggiore e non ci capisce come si possa sperare di arrivare all'obiettivo con prestazioni come quella odierna.

Ci si aspettava una reazione orgogliosa alle parole di Turotti, un segnale dalla stanza dell'orgoglio tigrotto, invece, il cuore tigrotto mostra un cardiogramma piatto e l'encefalogramma denuncia una confusione mentale totale che opacizza ogni lucidità.

In campo vagano giocatori che lo scorso anno deliziarono il palato dei tifosi, altri di prospettiva sono confinati in panchina e quando vedono il campo si trasformano in comparse.

Oggi, un tifoso, o meglio, qualcosa più di un tifoso, faceva notare a chi spesso rimpiange chi non c'è più, che alcuni di loro, Gatti e Latte Lath, tanto per non fare nomi, sono stati coltivati da mister Javorcic nel tempo, con un percorso di crescita che è partito dalla panchina e sfociato nella valorizzazione qualitativa eccelsa che tutti abbiamo avuto modo di apprezzare.

Certamente un'osservazione corretta e piena di verità, alla quale aggiungiamo che quest'anno si sta verificando l'esatto opposto, ossia, che non solo non si avvertono percorsi di crescita importanti da parte dei giocatori più potenziali, ma l'esatto inverso, ossia giocatori che lo scorso anno facevano la differenza, che stanno disimparando a giocare al loro livello.

Un punto di partenza per l'analisi oggettiva di una situazione che non può essere rimandata. Alla vigilia di due partite difficili, come quella di Trieste e con la Feralpi Salò, serve una scossa.

Se le parole del direttore sportivo Turotti hanno partorito questa partita mediocre, probabilmente è giunto il momento di passare ai fatti. Il calcio ha le sue regole, seppur a volte spietate e non sempre giustifficate, ma davvero non si vedono altri modi per svegliare la squadra dal torpore nella quale è caduta.

Oggi in campo si è visto nel Seregno un certo Borghese che, al di là delle esagerazioni e dei comportamenti censurabili, ha mostrato doti da vero  leader. Squadra costantemente incoraggiata, presenza assidua in difesa dei compagni, costante incoraggiamento dei propri giocatori.

A questo si contrapponeva un silenzio tombale dei giocatori della Pro Patria, si leggeva la paura negli occhi e si notava una debolezza atletica figlia della fragile situazione psicologica.

Forse, è giunto il momento di dotare questa squadra di un leader forte, di una personalità di spicco, perchè a questo era abituata, tanto da non apprezzare profili troppo gentlemen nell'animo.

Flavio Vergani.


AURORA PRO PATRIA 1919 – U.S. 1913 SEREGNO       0 – 0    (0 – 0)

 

U.S. 1913 SEREGNO (4-4-2): 1 Fumagalli; 23 St Clair (33′ s.t. 14 Aga), 30 Gemignani, 55 Borghese, 15 Solcia; 17 Vitale, 4 Mandorlin (12′ s.t. 20 Jimenez), 33 Invernizzi, 3 Zoia; 10 Cocco (39′ s.t. 11 Cortesi), 9 Cernigoi.

A disposizione: 12 Lupu, 13 Rossi, 16 Marino, 18 Raggio Garibaldi, 27 Ronci, 28 Alaba, 29 Scognamiglio, 70 Finetti, 73 Marino. All. Mariani.

 

AURORA PRO PATRIA 1919 (3-5-2): 1 Caprile; 5 Molinari, 13 Boffelli, 6 Sportelli; 21 Colombo, 10 Nicco (43′ s.t. 16 Fietta) , 14 Bertoni, 8 Brignoli (20′ s.t. 15 Pizzul), 3 Galli (42′ s.t. 23 Ghioldi); 7 Stanzani (15′ s.t. 30 Castelli), 9 Parker.

A disposizione: 12 Mangano, 2 Vaghi, 18 Banfi, 24 Giardino, 25 Ferri, 26 Zeroli. All. Prina.

 

ARBITRO: Mattia Pascarella di Nocera Inferiore (Mattia Massimino della Sezione di Cuneo e Mirco Carpi Melchiorre della Sezione di Orvieto. Quarto Ufficiale Daniele Perenzoni della Sezione di Rovereto).

 

Angoli: 2 – 4.

Recupero: 0′ p.t.; 4′ s.t.

Ammoniti: Brignoli, Molinari, Caprile, Castelli, Nicco (PPA); Invernizzi, Vitale (SER).

Espulsi: Aga (SER) al 48′ s.t.

Note: Giornata fredda e nuvolosa. Terreno di gioco in ottime condizioni. 

  


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