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 Sarà un sabato di fuoco in casa Pro Patria chiamata sul campo e fuori dal campo a dare risposte.

Arriva il Seregno, ma in casa biancoblu di sereno c'è davvero poco, dopo la scoppola di Meda.

Sconfitta che ha fatto suonare l'allarme in casa tigrotta, tanto da fa tuonare il direttore sportivo Sandro Turotti, che ha chiesto risposte ad una squadra che ha smarrito le qualità dello scorso anno e non solo i protagonisti.

Primo imperativo non prendere goal , ha detto Turotti e per una squadra che ha sempre fatto della difesa il suo punto di forza, la richiesta preoccupa e non poco. Se manca il pilastro sul quale si sono costruiti anni di vittoria, diventa complicato pensare positivo.

Da capire quali saranno le soluzioni che si metteranno in campo per non subire reti assurde, come quelle con la Giana e con il Fiorenzuola, frutto di errori non solo tecnici, ma anche di posizione e di concentrazione da parte di chi lo scorso anno c'era, ma che mai ha fatto errori del genere.

Riflettere sul punto è doveroso e potrebbe aiutare ad indirizzare l'analisi.

Mister Prina è chiamato a dimostrare con i fatti quello che ha sempre detto con le parole, ossia che questa squadra, quando sarà il momento, avrà la salvezza in tasca.

Ottimismo apprezzato, ma che non basta più. E' arrivato il tempo di guardare la classifica (lo è sempre stato per noi, visto che i numeri anche questa volta dicono oggi quello che dicevano ieri) e dare una sterzata ad una squadra che sembra credere poco in quello che fa, con attori protagonisti lo scorso anno che faticano a garantire performance decenti.

I corsi e i ricorsi della storia sono stati ben presentati da Giovanni Castiglioni, quando nel suo intervento live sul canale Facebook di Informazioneonline, ricordava che l'attuale modulo 3-5-2 nacque proprio in occasione della gara con il Seregno, quando naufragò miseramente il 4-3-3 di mister Bonazzi. Un percorso iniziato da Bonazzi e perfezionato da mister Javorcic che lo utilizzò per le molte vittorie biancoblu.

Che sia un segno del destino che sta comunicando che è tempo di cambiare, proprio con la squadra che fece da testimone al battesimo del nuovo modulo?

Il calcio ha mille soluzioni tattiche, non lo ha ordinato il medico di giocare sempre nello stesso modo, soprattutto quando le cose non vanno come si vorrebbe.

Alla tensione in casa tigrotta si contrapporrà un Seregno certamente non tranquillo con le vicende tra la presidenza e il factotum Ninni Corda, sospeso per cinque giorno per dissapori con la proprietà.

Una squadra che fa dell'agonismo, a volte esasperato, la sua miglior dote e che, mai come questa volta, servirà per aggredire la preda ferita. Una preda che dovrà tirare fuori gli attributi per svoltare la stagione ed evitare epurazioni che potrebbero comprendere non solo l'allenatore.

Sarà la partita dei grandi assenti: Pierozzi, Saporetti, Piu, Lombardoni tra i tigrotti, il difesnore Galeotafiore, il centrocampista Gentile, la punta D'Andrea.

Intanto, fuori dal campo , il dado è tratto e la Pro Patria attende il nome, o i nomi, dei nuovi proprietari, dopo il disimpegno della Presidente Patrizia Testa, dovuta ufficialmente all'incompatibilità con la carica di consigliere comunale, che ha anticipato di qualche mese un possibile disimpegno pianificato nel futuro prossimo.

E' partito il toto nomi, si sono attivati i rilevatori satellitari, che ha volte individuano i nuovi dirigenti in quel di Genova, poi nella Marche e poi in zona Napoli.

Insomma, ovunque e quindi da nessuna parte, ma, probabilmente, non a Busto, città che, anche questa volta, non saprà produrre una continuità con la presidenza bustocca.

Flavio Vergani 



 

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