Black Saturday firmato Domenico Citarella
Il Presidente Domenico Citarella si veste da Jeff Bezos e offre ai tifosi un Prime Day fuori programma. Tutti allo stadio per soli 2 euro per sostenere i tigrotti nella madre di tutte le partite.
La promozione funziona, visto che fuori dallo stadio più di uno si sorprende del fatto che "prima si posteggiava lì". Il lì era riferito al campetto incolto quando c'era il sole e stagnoso quando pioveva, ora trasformato in campo di calcio per i giovani dell'Antoniana. Alla fine, saranno 533 gli spettatori, non tantissimi, ma meglio di un calcio nella palle.
Terremoto in Lombardia
La tensione in casa Pro Patria era così alta che è tremata persino la terra. Un terremoto che non si sentiva da anni e che ha aperto un sabato diverso dagli altri.
Che male il solito Morello
Nella Pergolettese gioca un giovane che, a detta dei soliti presunti competenti, è desiderato da mezza Italia. Ebbene, lui rimane nell'altra metà che non lo vuole e si vendica regolarmente segnando un goal alla Pro Patria.
Detto fatto anche questa volta, con un goal arrivato subito dopo il fischio di inizio, favorito dalle maglie larghe della difesa bustocca. Peggio di un'unghiata negli occhi per i tigrotti.
Chi di palo ferisce, di palo perisce.
Dopo il goal, la Pro Patria creava molte occasioni , che tali rimanevano, mentre gli ospiti colpivano un palo clamoroso e per qualcuno era un segno del destino. Dopo i molti pali colpiti dai tigrotti in precedenti gare, eccone uno subito. Un segnale?
Presa la ripresa
Il secondo tempo, generalmente tempo di pene e sofferenze della Pro Patria, nel giorno delle novità assolute, entra a far parte delle stesse, visto che offre in unica portata: la vittoria che mancava dal 20 Ottobre, due reti segnate in una partita, cosa non così frequente e le reti delle punte: Parker e Più, veri e propri Gronchi rosa.
Testa la croce
La Pro Patria del secondo tempo nulla aveva da spartire con quella del primo tempo. Nulla da spartire con quella vista in altre occasioni. Eppure, mancavano giocatori importanti come Boffelli, Fietta, Bertoni e di altri che più che mancare non ci sono mai stati come Lombardoni.
Facile l'analisi, questa squadra ha più problemi nella testa che nei piedi. Liberata da paure, sciolta dai garbugli psicologici, lasciata libera di esprimere la forza della sua identità, ha saputo ribaltare la partita con decisione e merito. Le molte assenze certificano l'analisi e la rendono addirittura scontata. E' la testa la croce.
Il passato prossimo di mister Prina
Mister Prina esce dallo stadio con un panettone sotto braccio, lo mangerà in quel di Busto dopo la vittoria odierna.
Nel dopo match, torna di moda quel passato che si era sforzato di far dimenticare in tutti i modi per resettare e creare un solco con la versione e la gestione precedente. Ma, il passato fa ereditare l'esperienza per vivere meglio il presente. Ecco, quindi rispolverate passwords che nel passato avevano aperto cassaforti e garantito il ritorno dell'investimento Dopo mesi sulle quali si era depositata la polvere, ecco tornare di moda il concetto di "spogliatoio", un marchio di fabbrica in acciaio inox della gestione Javorcic e forse un po' messa in secondo piano quale elemento motivazionale nel presente.
Questa squadra ha un passato importante, finalmente citato e valorizzato, senza che nessuno si scandalizzi o viva gelosie.
Una rondine non fa primavera, ma oggi c'era il sole
Una vittoria che deve lasciare con i piedi per terra, come dice mister Prina, questa squadra dovrà lottare per salvarsi, ma a occhio e croce ( e la partita odierna conferma la tesi), nel girone di andata ci si è complicati la vita da soli con partite imbarazzanti e punti letteralmente regalati agli avversari. Insomma. classifica ampiamente bugiarda, nessuno pensi che Giana, Seregno, Pergolettese, Legnango, Pro Sesto, Mantova, Virtus Verona, siano meglio della Pro Patria. Per cui, se sono 5 quelle che si cercano, c'è solo l'imbarazzo della scelta.
Ultrà si , ma non solo.
Mister Prina ha ringraziato gli ultrà per l'incitamento costante e ha fatto cosa buona e giusta.
Giusto però sottolineare il contributo di tutto il pubblico che ha incitato i tigrotti, non per tutta la partita come gli altri, ma quando serviva di più. L'età della tribuna non è quella della curva, si sa, inutile pretendere di più, ma quando si cerca unità e compattezza è deleterio dimenticarsi di qualcuno.
Flavio Vergani
AURORA PRO PATRIA 1919 – PERGOLETTESE 2 – 1 (0 – 1)
Marcatori: 5’ p.t. Morello (PER); 7’s.t. rig. Parker (PPA), 17’s.t. Piu (PPA)
AURORA PRO PATRIA 1919 (3-5-2): 1 Caprile; 5 Molinari, 4 Saporetti, 6 Sportelli; 21 Colombo (31’ s.t. 15 Pizzul), 10 Nicco, 8 Brignoli (36’ s.t. 25 Ferri), 3 Galli, 11 Pierozzi; 9 Parker (36’ s.t. 7 Stanzani), 27 Piu (48’s.t. 2 Vaghi).
A disposizione: 12 Mangano, 26 Zeroli. All. Prina.
PERGOLETTESE (3-5-2): 1 Galeotti; 29 Nava (21’ s.t. 19 Vitalucci), 3 Lambrughi, 5 Ferrara; 7 Bariti (15’ s.t. 32 Lepore), 25 Zennaro, 4 Arini, 10 Varas (36’ s.t. 17 Cancello), 14 Villa; 11 Scardina (21’s.t. 18 Guiu Vilanova), 21 Morello.
A disposizione: 22 Soncin, 13 Lucenti, 16 Bresciani, 23 Girelli, 24 Perseu, 26 Verzeni, 27 Moreo, 28 Mercado. All. Lucchini.
ARBITRO: Mario Perri di Roma 1 (Nadir Bertozzi di Cesena e Marco Sicurello di Seregno. Quarto Ufficiale Gianluca Martino di Firenze).
Angoli: 5-3.
Recupero: 0′ p.t. – 4′ s.t.
Ammoniti: Colombo (PPA), Nicco (PPA), Stanzani (PPA); Villa (PER), Varas (PER), Lambrughi (PER).
Note: Giornata soleggiata ma fredda. Terreno di gioco in ottime condizioni.
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