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Tempo fa andava in onda in televisione uno spot pubblicitario che diceva che "Galbani vuol dire fiducia".
Lo slogan potrebbe essere preso e reso attuale con "Pro Patria vuol dire fiducia", vista l'ondata di ottimismo ( che mister Prina chiama realismo), che ha avvolto la Pro Patria.
Quattro punti in sette partite, quart'ultimo posto in classifica, ultima vittoria il 20 Ottobre, punti buttati al vento con Pro Sesto, Giana e Fiorenzuola, terz'ultima squadra in classifica per goals subiti, terz'ultima squadra in classifica per goals segnati, sono dati che non allarmano il Presidente Citarella, che ha fatto sapere di avere fiducia nel mister e che la causa di questo andamento è legato all'assenza di giocatori importanti. Viene da pensare che le altre squadre abbiano sempre e comunque tutti presenti.
Mister Prina, è certo da inizio campionato che a fine torneo la Pro Patria sarà salva e ha ripetutamente dichiarato che questa è la strada giusta per centrare l'obiettivo. Si fatica a comprendere il motivo di tanta certezza, visto che la strada è sempre quella, leggasi molti goals subiti ( 3 nelle ultime due partite) e si continua a segnare poco (1 goals nelle ultime tre partite).
Nulla è cambiato nel gioco dei tigrotti, anzi, spesso si è vista un'involuzione rispetto a inizio campionato, nonostante il ritornello, che ormai ha stancato, che cita che "ne usciremo con il lavoro". Quasi che le altre squadre non lavorino durante la settimana e quindi prima o poi si possa colmare il gap di punti.
"Non si possono prendere goals così( citazione di mister Prina dopo Pro Patria Fiorenzuola), "dobbiamo dare qualcosa di più" (citazione di Bertoni sempre dopo Pro Patria Fiorenzuola), "dobbiamo iniziare a non prendere goals(citazione Turotti dopo Renate Pro Patria), "sul goal loro erano troppo liberi, questa squadra non è abituata a lottare per la salvezza, anche se l'ha sempre avuto come obiettivo"(citazione Fietta, dopo Pro Patria Feralpi), sono perle di una collezione di dichiarazioni che non hanno cambiato di un centimetro le caratteristiche di questa squadra, che da inizio torneo si ripromette di fare quello che poi non fa.
Se le aspettative di uscire dalle sabbie mobili sono legate al recupero di giocatori importanti quali Lombardoni, i cui tempi si stano allungando a dismisura rispetto agli standard e anche qui bisognerebbe chiedersi il perchè, anche se la risposta appare del tutto banale e scontata, crediamo sia pura illusione sperare in una deciso cambio di trend.
Se si sente così tanto la mancanza di qualcuno, significa che la rosa è corta e non si può pensare che stiano sempre bene gli stessi.
Se la strada è quella giusta, come afferma l'allenatore, come mai non si vince dal 20 Ottobre?
Se questa squadra subisce reti sempre e comunque, nonostante il lavoro e il "dobbiamo dare di più", cosa significa? Perchè si è dato meno? Perchè il lavoro non migliora le performance?
Tempo fa, a chi faceva notare i numeri negativi della squadra, mister Prina rispondeva che "non è questo il momento di guardare la classifica". Ebbene, adesso siamo a fine girone di andata e la stessa è peggiorata, invece di migliorare, è questo il momento di guardarla? O, ancora no?
Quando sarà il momento di preoccuparsi?
Quattro attaccanti con 7 reti totali di score in 17 partite ( 2 per Stanzani, Piu, Castelli e 1 per Parker), lasciano tranquilli, soprattutto a fronte di una difesa che incassa 1,4 reti a partita? Il lavoro, il rientro di qualche titolare(peraltro di qualità allineata a molti altri), basterà per centrare la salvezza?
O, forse, è il momento di coniugare il verbo "cambiare" e passare dalle parole ai fatti?
Flavio Vergani

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