Patrizia Testa con il presidente Domenico Citarella |
Preoccupanti notizie arrivano da "Treviso Today", giornale online che da tempo sta seguendo con particolare attenzione le vicende del Consorzio Sgai e che oggi aggiorna la situazione con dovizia di particolari.
Notizie che aggiungono fatti a quelli contestati al Presidente Roberto Galloro nello scorso novembre, quando fu arrestato. Fatti che nella anestetica conferenza stampa di presentazione della nuova proprietà furono sbrigativamente archiviati come "riferibili al passato e non coinvolgenti il Consorzio Sgai".
Ebbene, il risveglio dalla narcosi, restituisce una realtà aumentata nella dimensione del fatto e nel coinvolgimento.
Poi, ovviamente, spazio al garantismo che dice che tutti sono innocenti fino a prova contraria, ma l'impressione è che lo scouting dell' ex presidente Patrizia Testa per trovare la "best solution" per la cessione societaria, non sia stata finora molto fortunata.
Di seguito la ricostruzione dei fatti, tratta da quanto pubblicato da "Treviso Today".
Secondo la Guardia di Finanza, il Consorzio avrebbe beneficiato di oltre 109 milioni di euro di crediti di imposta poi ceduti a intermediari finanziari, monetizzandoli per 83 milioni di euro.
L'inchiesta che a Novembre aveva portato all'arresto di Roberto Galloro, è proseguita con perquisizioni e sequestri nella case di 21 persone fisiche, 3 sedi di enti/società, nonchè sequestri preventivi di credito presso 16 soggetti ( istituti finanziari, società e persone fisiche).
Il Consorzio, attraverso una rete di procacciatori, scrive "Treviso Today", si sarebbe proposto nei confronti di privati cittadini di effettuare lavori rientranti nell'applicazione del "bonus 110%", facendo stipulare loro contratti per "appalto lavori con cessione del credito di imposta", per poi interrompere ogni lavoro, eseguendo solo attività burocratica.
Il Consorzio, ricevuti i contratti, avrebbe emesso fatture per operazioni inesistenti nei confronti dei privati committenti che si sono ritrovati a loro insaputa tali fatture nei propri cassetti fiscali.
La Procura di Napoli, sezione criminalità economica ha quindi ottenuto la misura cautelare d'urgenza , eseguita con decreti di perquisizione e sequestro, per interrompere la circolazione dei crediti, individuare i responsabili e consentire agli ignari cittadini coinvolti di adottare misure legali per la propria tutela.
Le attività di Polizia Giudiziaria eseguite bei confronti del Consorzio e dei relativi membri del consiglio di amministrazione, dei cessionari finali del credito, degli intermediari, nonchè dei professionisti che avrebbero rilasciato le asservazioni o il visto di conformità, hanno interessato le regioni di Campania, Friulia Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Piemonte e Veneto.
Flavio Vergani
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