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C'è qualcuno che sta aspettando qualche bomba di mercato della Pro Patria?

 Ebbene, se così fosse, metta nel cassetto ogni illusione.

La società bustocca nemmeno ha messo la bancarella in Piazza Mercato, come comunicato da Sandro Turotti, suo direttore sportivo, sul portale "Tutto C".

Nessun nome è accostabile alla Pro Patria, ha confermato Turotti, in quanto non dispone di nessun mandato per operare sul mercato da parte del Presidente Domenico Citarella e nemmeno da Patrizia Testa, socia di minoranza sulla carta, ma potenzialmente ancora candidata a diventare nuovamente proprietaria del team, nel caso non venissero rispettate alcune clausole contrattuali da parte dei nuovi entranti.

Turotti fa sapere che i due rinforzi della Pro Patria si chiamano Vezzoni e Lombardoni, due giocatori infortunati, il secondo in modo molto serio, che potrebbero tornare in squadra con tempi diversi, ma, è chiaro al mondo che l'aspettativa è ben altra da parte dei tifosi.

Nonpossono essere il rientro di un giovane, tutto da vedere e di un top player al rientro dopo un anno di stop per un infortunio, i rinforzi attesi per una squadra sterile in attacco e con pesanti problemi difensivi.

 Insomma, uno stand bye che cristallizza la situazione in casa Pro Patria e apre il libro delle domande.

Come mai il presidente Citarella, in sede di presentazione, faceva presente che i rinforzi di Gennaio li avrebbe decisi con Turotti, mentre oggi, lo stesso parla di situazione ferma?

Cosa succederà se il 31 Gennaio la nuova proprietà non onorerà gli accordi con ritorno della società a Patrizia Testa?

Come mai, ormai a distanza di mesi, non si sono ancora presentati a Busto gli altri componenti del board?

A che punto è l'espletamento delle clausole vincolanti per la cessione della Pro Patria? Sono in corso? Oppure, ferme? Che tempo segna il barometro societario?

Mister Prina, nelle sue ultime dichiarazioni, ha ripreso un paio di volte il fatto di "non dimenticarsi la situazione che stiamo vivendo a livello societario". Quale è questa situazione? Perchè è citata come elemento incidente sulla normale attività della squadra? Non è stato un normale passaggio di proprietà con l'arrivo di una nuova dirigenza? Che cosa preoccupa? Si avverte la presenza della nuova proprietà, oppure ci si riferisce ad una situazione di instabilità e di mancanza di punti di riferimenti? In questo caso, quale è la risposta del Presidente Citarella? Perchè l'ambiente avverte questo disagio?

In altri tempi, situazione del genere hanno sempre preoccupato la tifoseria con precise richieste a garanzia del futuro della Pro Patria.

Oggi, la presenza in filigrana di Patrizia Testa rassicura tutti e viene avvertita come una "kasko"a copertura di qualsiasi incidente, tanto da far dormire sonni tranquilli a tutti, o quasi.

Certamente un merito ulteriore per Patrizia Testa, che ha trasmesso alla tifoseria una tranquillità inseguita da decenni, ma anche un po' ingenerosa nei suoi confronti.

Patrizia Testa ha dato molto a questa società, adesso vorrebbe vivere una esperienza diversa che non contempla il possesso della Pro Patria. Sperare che la trattativa vada male per rivederla al timone dei biancoblù è speranza comprensibile, anche se profondamente egoistica, da parte dei tifosi, ma certamente non un regalo verso l'ex presidente che si ritroverebbe tra le mani un intralcio per la sua carriera politica. Per quanto tempo e come avrà voglia e tempo per dedicare risorse per la Pro Patria?

Illudersi che è stato tutto uno scherzo e si andrà avanti come prima contando sull'amore per la Pro Patria di Patrizia Testa è esercizio del tutto fuori luogo e pensare che la scelta politica sia stata l'unico motivo della cessione societaria è del tutto fuorviante.

Patrizia Testa ha messo sul piatto qualche milione di euro in questi suoi anni di presidenza, pensare che lo possa fare ancora, al di là del suo impegno a Palazzo Gilardoni, è pretenzioso, ingeneroso, illusorio e persino irriverente.

Forse, più che sperare in un back flash che riporti le cose come prima, occorre preoccuparsi per un futuro che prevede di salvare la squadra per preservare quel minimo di interesse commerciale che la serie D azzererebbe, confermare la nuova dirigenza o trovarne una alternativa entro giugno, in grado di garantire la fidejussione per il prossimo campionato e gli investimenti per costruire un nuovo progetto.

Sperare che santa Patrizia possa fare ancora una volta il miracolo è lecito, ma molto rischioso. 

O forse, San Gennaro le darà una mano?

Flavio Vergani

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