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La nostra vita è costituita da un crogiuolo di sensazioni ed, entrando allo Speroni domenica, ho percepito quella della vacuità.

Pochi presenti come da tradizione, assenza assoluta della proprietà , sia antica (e sono rimasto deluso!!) sia nuova virtuale, distanziamento doverosamente rispettato e non solo per covid-dipendenza, mascherine d'ordinanza forse anche per non rivelare completamente la propria identità, onde evidenziare solo gli sguardi a metà tra tristi e preoccupati.

L'attesa di conoscere il definitivo destino societario sta diventando argomento ricorrente nei commenti in tribuna e confesso che essere ancora in un limbo è diventata immagine abbastanza stucchevole e, come tale, non conducibile ad una conclusione che possa fotografare un futuro sereno.

Tutto questo a dispetto di una prestazione sul campo dei nostri ragazzi che, malgrado la riduzione numerica dell'organico, figlia dei soliti infortuni e positività dell'ultima ora, è stata assolutamente degna di applausi e non confortata da un risultato bugiardo nei numeri e quasi paradossale nell'esito finale (ndr- il nostro estremo difensore si è meritato in pagella un "senza voto" pur avendo subito due reti!!).

Certamente l'aspetto positivo, che si riscontra dalla situazione in essere, risiede nel distacco assoluto delle vicende di campo da quelle che si configurano dietro le scrivanie e pertanto voglio avere, almeno per questa settimana, uno sguardo di ottimismo anche se il prossimo test(sabato in quel di Padova) sarà sicuramente ostico e quasi proibitivo per molteplici motivi antichi e sicuramente ambientali.

Lo spirito dimostrato con il Piacenza induce a credere ancora nell'operato del nostro tecnico, al quale forse rimprovero "troppa signorilità" in campo dove nella categoria ho assistito a prestazioni più sanguigne da parte di allenatori sia verso i propri giocatori sia nei confronti di direttori di gara in caso di decisioni non condivise ed avverse.

Nasce quindi sempre il vecchio dilemma del dare o avere ovvero : DARE fiducia a tutti coloro che si occupano delle vicende di campo o AVERE conferme certe da chi decide i destini derivati da penna e contratti certificati dalle solite ed uggiose carte bollate ?

Ho sempre odiato, per mia conformazione mentale, l'immobilismo perché non è mai simbolo positivo anzi rinnegato dal detto latino "progredi aut regredi" ovvero se non si sviluppa una ipotesi di progresso sempre con nuovi progetti inconsciamente si tende a tornare indietro e quindi auspico in tempi brevi il chiarimento definitivo della questione societaria che ai nostri occhi comunque continua a presentare aspetti in chiaroscuro e non facilmente comprensibili.

Mi spiace essere contraddetto e quindi certificato, come già in precedenza, di previsioni e conclusioni non confortate da fatti certi, ma in questa occasione spero di essere smentito per il bene della nostra squadra.

Con il solito cuore BIANCOBLU' ...E NON bianco/azzurro!!

Sandro Lupidi

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