La faccia ce l'hanno messa, onore al merito, se di merito si tratta.
Presenti allo Speroni il Presidente Domenico Citarella e il socio del Cda Carlo Alvino, nonchè noto giornalista napoletano.
I due hanno mostrato ampia disponibilità nel dialogare con i tifosi e i giornalisti.
Entrambi hanno confermato un dato di fatto dato per sicuro, ossia che il pagamento della somma necessaria per rilevare la Pro Patria è stata regolarmente saldata.
Per cui? Come mai questo standbye?
Probabilmente la verifica di qualche cavillo legale non rispettato che la parte venditrice sta controllando, dicono i due.
Chiaro che se così fosse, diventerebbe matematico che la stessa parte venditrice abbia fatto un passo indietro e voglia agire per riavere la società.
Diversamente non si spiegherebbe tutta questa solerzia investigativa.
Alvino condivide la precarietà della situazione che pesa sui giocatori e sui tifosi. I primi preoccupati per non avere un interlocutore qualificato, i secondi senza certezze e progetti futuri, ma garantisce che la società ancora interessa a Sgai e che la stessa di fatto ha svolto quanto necessario per l'acquisizione.
Il punto per lui non è nemmeno in discussione.
Si concorda anche sulla scelta errata della deadline di cessione definitiva del club, ritenendo che la migliore scelta avrebbe dovuto essere il 31 dicembre, per sfruttare la finestra di mercato invernale.
"Una trattativa nata male e portata avanti peggio", dice Alvino.
Il Presidente Citarella, incalzato da alcuni giornalisti a riguardo della mancanza di comunicati ufficiali, piuttosto della selezione di alcune testate giornalistiche locali premiate con news arrivate per vie traverse e poco rispettose delle pari opportunità giornalistiche, ha glissato sul punto, ricorrendo ad una battuta riuscita che ha diluito la tensione: "Voi chi siete? Quelli della Prealpina? Fatemi il piacere di mettere qualche mia foto migliore, in quelle che scegliete sono sempre così brutto".
Quindi Citarella ha invitato il Sindaco Antonelli ha "fare un'ordinanza per riaprire il bar dello stadio", sempre con il sorriso sulle labbra per stemperare una situazione della quale lo stesso Citarella si sente vittima. "In tribuna mi hanno detto che starei meglio a Poggioreale ( carcere), sono qui a prendere insulti, ma non sono io il proprietario di Sgai, il primo ad essere felice a riguardo della soluzione di questa situazione sarei proprio io".
Flavio Vergani
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