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Dopo la prestazione ed il risultato di ieri sera è molto difficile per un tifoso esprimere giudizi che non siano influenzati dalla emotività del momento e non solo derivati da una analisi fredda delle circostanze che hanno causato un risultato estremamente negativo sia in relazione alla classifica sia in relazione ad un effetto psicologico nella mente di chi è scaso in campo.

Da osservatore ho riscontrato una squadra involuta su se stessa quale guscio di chiocciola, senza un terminale di attacco credibile capace di dettare un passaggio con movimenti preventivi, dove nella frenesia del recupero del risultato i centrali di difesa non possono e non devono essere delegati a costruttori di gioco per naturali limiti tecnici, lasciando alle spalle praterie non governabili, dove è stato troppo facile per gli avversari affondare le ripartenze senza trovare ostacoli a facili conclusioni.

L'intelligente muro di gomma approntato dal tecnico avversario, con due linee compatte, doveva e poteva essere aggirato solo proponendo esterni capaci di creare superiorità numerica in quella zona ma questo non si è verificato e quindi la squadra si è persa senza proporre alternative valide e dove la mancanza di personalità di alcuni elementi ha delegato ad altri l'iniziativa della conclusione a rete, disperdendosi in passaggi inutili al limiti dell'area avversaria.

Con questi presupposti il risultato è stato solo una logica conseguenza di quanto evidenziato e questo mi auspico costituisca tema di confronto nell'ambito delle valutazioni tecniche suggerendo dei correttivi quando verranno affrontate situazioni simili, con squadre che faranno di difesa ordinata e ripartenze veloci le loro armi offensive.

Logicamente in questa occasione mi sento di elevare appunti all'operato del nostro tecnico che, pur avendo le solite problematiche derivanti dalle perduranti assenze, avrebbe dovuto prevedere uno schieramento più adatto alle esigenze dell'incontro non proponendo in coppia un tandem offensivo di scarso peso, sicuramente soccombente a priori dinanzi a difensori forti nel gioco aereo contro una squadra costruita per fare del gioco di rimessa la sua caratteristica principale.

Dopo queste premesse anche i correttori apportati in corso d'opera hanno sortito effetti negativi (il doppio centravanti non ha risolto il problema) in quanto gli spazi centrali erano assolutamente presidiati spesso con raddoppi immediati e non vi sono state variazioni di modulo che potessero proporre scambi in velocità o traversoni per la testa dei due subentrati.

A questo proposito, già in sede di schieramento iniziale, avrei più logicamente proposto una punta centrale di peso affiancato dalla seconda punta che ruotasse intorno a questo punto di riferimento.

Ne deriva quindi una critica doverosa all'operato del nostro allenatore in quanto l'atteggiamento di partenza ha certamente regalato il primo tempo agli avversari in quanto incapaci di pungere in attacco limitando la nostra ipotetica superiorità ad uno sterile possesso di palla senza sbocchi offensivi e facilitando la chiusura degli spazi da parte della difesa avversaria.

Quando l'equilibrio si è modificato sono subentrati ed evidenziati tutti i difetti ormai endemici di questa squadra, senza un riferimento di valore in termini realizzativi aggravata da uno schieramento diventato assolutamente squilibrato, senza più una idea di marcature preventive, penalizzato ovviamente da un naturale stato di ansia e frenesia nei passaggi per la ricerca del recupero del risultato, sempre cattivi consiglieri a discapito dell'equilibrio di squadra che ha permesso agli avversari di trovare ampie praterie senza filtro di centrocampo e che ha causato la determinazione del pesante e penalizzante risultato finale.

Come assorbire il naturale effetto negativo dell'esito dell'incontro non è sicuramente semplice, in quanto lo sviluppo dell'incontro di domenica scorsa a Verona, aveva costituito una iniezione di entusiasmo nello spogliatoio, anche quando un risultato aveva mascherato ancora una volta una prestazione forse sotto la norma, caratterizzata da una difesa continua, dove il nostro portiere si era eletto a protagonista e due episodi favorevoli erano stati determinanti nella definizione dell'esito finale.

Occorre quindi lavorare subito sia dal punto di vista psicologico sia studiando una formazione che abbia caratteristiche più logiche e meno sperimentali in quanto domenica ci aspetta un incontro sulla carta per noi improponibile (ved. numeri della nostra antagonista su base nazionale!!) e legato forse ai sentimenti del nostro ex-trainer che non vorrà affossare una squadra a cui si sente legato, per sua stessa ammissione, in modo importante.

La salvezza non deve essere una chimera ma andrà conquistata in modo pragmatico e facendo tesoro degli errori fino ad oggi commessi, in ottemperanza alle disponibilità di utilizzo della rosa oggi in emergenza, ma che in questi casi dovrebbe evidenziare le qualità del "bravo allenatore" che non  si riconoscono solo dai risultati ottenuti ma soprattutto dalla capacità di ottimizzare le risorse a disposizione in attesa di completare il lavoro quando tutte le alternative potrebbero costituire argomento di continuità, senza dover modificare ad ogni incontro, se non in minima parte, lo schieramento da proporre.

Non è il momento di esprimere ottimismo ad oltranza ma solo realismo oggettivo perché con una classifica così compressa nella zona critica ogni distrazione o errata valutazione dell'atteggiamento in campo può essere determinante ed influire decisamente sui risultati finali.

Per concludere quindi è necessario per tutti ricevere finalmente segnali rassicuranti dai responsabili (?) della Società qualificati in modo univoco per dare serenità all'ambiente che oggi non può non risentire di questi momenti di incertezza e non trasparenza.

Vietato comunque arrendersi....fino alla fine !!!

Sandro Lupidi

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