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 La notizia del giorno è che la Pro Patria è in white zone.

Zona che non fa rima con playout e nemmeno con playoff, una zona neutra che comprende anche Trento, Virtus Verona e Fiorenzuola.

Con un punto in più si giocherebbero i playoff, con un punto in meno di giocherebbero i playout.

Questo vuol dire che nulla è stato ancora fatto, ma anche che tutto è ancora in gioco e questo è quello che conta.

La Pro Patria si dimostra di acciaio inox vincendo lo scontro diretto con la Virtus Verona.

Una vittoria ottenuta in grave situazione di emergenza, con il centrocampo orfano di due attori importanti quali Bertoni e Nicco, con la perdurante assenza di Vezzoni e Lombardoni e con altre assenze note e dell'ultima ora, come quella di Galli.

L'ottimismo al quale ci siamo affidati la scorsa settimana ha dato i suoi frutti con una prestazione non per gli esteti del calcio, ma maledettamente utile all'obiettivo.

L'ottimismo cresce se pensiamo al fatto che se "i resti della Pro Patria" riescono ad ottenere vittorie come quella di ieri, quando mister Prina avrà tutti, o quasi, i suoi ragazzi, la performance potrà solo migliorare.

La Pro Patria dopo un inizio di campionato dove aveva imparato a perdere, ha imparato a pareggiare e ieri è tornata a vincere. Un trend in crescita costante che lascia ben sperare per il futuro.

La Pro Patria con squadre che al momento la seguono non ha mai perso, con due di loro ha vinto e tra tutte è quella che ha perso meno partite.

Qualcosa vorrà pur dire.

Un plauso ai ragazzi e allo staff che sta gestendo una situazione non semplice, perchè non normale, a riguardo della transazione societaria.

D'accordo che le crisi societarie sono diffuse, per cui si dovrebbe essere abituati, ma trattasi di situazioni nelle quali la dirigenza decide di andarsene e la squadra rimane senza proprietari.

A Busto, dove quel tale diceva che le cose girano al contrario e gli era stato dato dell'eretico, ma tutti i torti non li aveva,  si è riusciti nell'impresa di creare una crisi societaria non per mancanza di padroni, ma per eccesso degli stessi.

Due proprietà che si contendono la Pro Patria, delle quali una l'ha ceduta frettolosamente a Novembre, ha sperato intensamente che entro gennaio fosse rispettato il compromesso di vendita per cederla definitivamente e che adesso sta facendo il possibile e l'impossibile per riaverla.

Qualcuno la chiamava anomala normalità, altri la chiamano normale anomalia, voi chiamatela come volete, noi evitiamo di farlo perchè l'articolo esce in fascia protetta.

Chi sono gli attuali referenti per giocatori e staff? Patrizia Testa o il Consorzio Sgai?

Chi relaziona con giocatori e staff?

 Chi li garantisce anche a livello economico?

Chi è il Presidente della Pro Patria oggi?

Nel mondo dei "due Papi", dei quali si dice che quello vero potrebbe essere l'altro, la Pro Patria diventa la squadra dei due Presidenti dei quali quello uscente sembra più presidente di quello che al momento si fregia di tale carica. O, almeno così risulta sui social. Chiamatela normalità se volete, poi , però pensate a come vi sentireste se il tutto accadesse nell'azienda dove lavorate. "Sulla propria pelle", modalità sempre consigliata prima di giudicare le situazioni altrui. 

Un modo perfetto anche per sverniciare un po' di leccaculismo e vedere le realtà per quel che sono e non per come sono state colorate dal passato.

Pensare che tutto questo aiuti chi suda sul campo per portare a casa la salvezza sarebbe ridicolo, per cui, il sacco di Verona diventa ancora più importante e ricco di significati.

Ci sarebbe da fare ancora uno sforzo nella partita delicatissima con la Pro Sesto di mercoledi alle 18.

Una gara che potrebbe far svoltare la stagione dei tigrotti, visto che una vittoria tigrotta proietterebbe i ragazzi di Mister Prina in piena zona playoff. Una parola che fino a poco tempo fa sembrava una bestemmia e che tale rimane, ma che potrebbe dare nuove certezze ai giocatori e grande autostima.

Sarebbe un regalo meritato per come stanno resistendo in una situazione difficile per cause esogene, ma soprattutto endogene.

Forza ragazzi che ce la fate!

Flavio Vergani


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