Le vicende in casa Pro Patria proseguono su due canali paralleli che sono entrambi fonti di preoccupazioni.
Da una parte, il Direttore Sportivo Sandro Turotti, in occasione della presentazione del nuovo arrivato Massimiliano Pesenti, ha smontato le antiche certezze di Mister Prina, che ha sempre mostrato totale fiducia nel fatto che la Pro Patria quando sarà il momento avrà una classifica di garanzia, richiamando il popolo tigrotto a "stare vicino alla Pro Patria, in quanto la salvezza non sarà per niente facile".
In sintesi, anche Turotti si è arreso ai numeri che da inizio campionato stanno dicendo la stessa cosa e che, nonostante le intenzioni da sempre comunicate da tecnico e giocatori che hanno posto fiducia nel lavoro e nel miglioramento continuo per uscire dalle sabbie mobili, rimangono lontani dall'obiettivo.
Tutto nella norma, in quanto il lavoro è arma in mano a tutte le squadre, la differenza da sempre la fanno altri fattori in caso di crisi di risultati, ossia cambio di guida tecnica e acquisto di giocatori.
Azioni alle quali sono ricorse la maggior parte di squadre coinvolte nella lotta per la salvezza.
La richiesta di vicinanza dei tifosi chiesta da Turotti non è nemmeno in discussione, a patto che agli stessi venga data l'occasione di assistere alle partite. Chiederla, dopo l'anticipo feriale di martedì che ha tagliato fuori molti fedelissimi, è del tutto fuori luogo e suona stonata. Se i tifosi vengono considerati davvero così importanti, lo si dimostri con i fatti e non solo con le parole.
Sul fronte societario, si sta cadendo nella farsa. Dopo aver inteso che il Consorzio Sgai non avrebbe ottemperato a quanto richiesto per rilevare la società, nella serata di ieri è circolata una notizia secondo la quale "Sgai fa sapere" di aver pagato quanto necessario per rilevare la società.
Quando, dove e come Sgai avesse "fatto sapere" non è noto, il motivo per il quale qualcuno sa e altri no è un altro punto di domanda, visto che mancano comunicati ufficiali di Sgai e della Pro Patria, per cui la vicenda si veste di mistero, di nebbie comunicative da una parte e dall'altra delle parti in causa, si intorbidisce e stagna in un detto non detto che rende l'operazione degna del Guiness dei Primati negativi dell'intera storia della Pro Patria.
Tutto hanno vissuto i tifosi della Pro Patria, ma questa gli mancava e mai nessuno pensava che potesse accadere, vista la totale affidabilità e credibilità dimostrata dalla precedente ( o attuale) presidenza.
Il Presidente(?)Citarella, a precisa domanda relativa a chi fosse oggi il presidente della Pro Patria, ha fatto sapere che si saprà tutto entro venerdì, quindi domani.
Un ulteriore instant dead line apparsa dal nulla, unilaterale e condivisa con pochi e conseguente ad una domanda e non con un comunicato ufficiale. Insomma, confusione totale, alimentata dalla mancanza totale di precise e ufficiali informazioni per i tifosi.
Pensare di chiamarli a raccolta, senza nemmeno sapere di chi sia oggi la Pro Patria, chi sia il suo o la sua presidente, è azione coraggiosa e persino oltraggiosa della dignità degli stessi.
Flavio Vergani
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