In linea con la media punti da retrocessione e rispettando il ricorrente psicodramma dei finali di partita, dove storicamente i nostri avversari riescono sempre a castigarci, ancora una volta i "Contini" non tornano !!
La contabilità dei punti persi o meglio gettati alle ortiche nel corso di questo campionato comincia ad essere in costante profondo rosso, vuoi per quanto non monetizzato in sede di vantaggio di risultato vuoi per quanto non realizzato a causa di episodi negativi, talvolta anche subiti a causa di decisioni avverse, talvolta derivati da prestazioni oggettivamente inguardabili.
E' normale fare riferimento in particolare alle ultime partite dove i sorrisi, figli della prestazione di Bolzano, sono stati spenti sia dal mercoledì di Alessandria (i complimenti non portano punti in classifica anche con buona pace del Sig Taricone arbitro designato) sia dalla incapacità cronica di cristallizzare un risultato, incanalatosi occasionalmente su un binario favorevole, con la solita disattenzione difensiva supportata da errore tecnico che ha permesso agli avversari di pervenire ad un pareggio assolutamente meritato.
La crisi di questo campionato, ormai argomento consolidato dai fatti, é certamente dovuto a molti fattori, certamente noti ed importanti, ma è soprattutto una crisi di gioco.
Da osservatore esterno la palla viaggia troppo spesso con parabole aeree, non facilmente leggibili e gestibili da parte di chi deve proporre una idea di costruzione e dove sovente i difensori hanno facilità alla interdizione : inoltre mancano assolutamente tentativi di conclusioni da fuori area di rigore perché in alcuni casi nessuno si prende la responsabilità di tale iniziativa per mancanza forse di personalità e sicurezza nei propri mezzi.
Di conseguenza la squadra "rumina calcio" in modo ripetitivo e prevedibile (mai uno schema diverso anche in sede di calci d'angolo) senza creare di conseguenza situazioni di pericolo alle difese avversarie, trasmettendo sempre a noi tifosi un senso di improvvisazione ed una idea che il risultato possa essere variato a nostro sfavore in ogni momento fino al fischio finale.
Anche sul campo della "lunatica" Juventus, capace di prestazioni occasionali oltre le righe e talvolta svogliata partner quasi sonnolenta signora chiamata ad una esibizione all'ora del tè alla quale avrebbe volentieri rinunciato, la nostra squadra, a parte l'episodio controverso, ha dimostrato i soliti difetti in termini di sterilità offensiva.
Se nemmeno il dr PFIZER, famoso esperto di pillole miracolose e vaccini mirati, riuscirà a fornire rimedi alla allergia realizzativa che attanaglia i nostri giocatori, i nostri ZERI nella casella delle vittorie diventeranno una costante e destinati a condurci a dover difendere la nostra permanenza nella categoria attraverso la rischiosa roulette dei play-out.
Se a tutto quanto rilevato si aggiungono anche errori evitabili di valutazione, quasi puro autolesionismo, da parte del nostro allenatore in fase delle sostituzioni durante l'incontro con il Legnago (togliere PIU che assolutamente era l'unica garanzia di peso in fase di attacco anziché un altro elemento che fino a quel momento si era rivelato un meraviglioso fantasma) è stato a mio avviso un errore determinante a cui sono seguiti altri cambi che hanno causato l'arretramento del baricentro della squadra, con aumento della pressione da parte degli avversari protesi alla ricerca del recupero del risultato.
Comunque non é possibile SEMPRE rimpiangere occasioni non concretizzate perché questo non porta punti ma, come in questa circostanza, aumenta solo il senso di rabbia e di sfiducia nella tifoseria, ormai ridotta in senso numerico agli "irriducibili" ovvero quei pochi innamorati che si ostinano a frequentare gli spalti dello Speroni a dispetto di risultati e prestazioni non certamente esaltanti.
Ovviamente se occorre aggiungere la ormai conclamata telenovela relativa alla diatriba societaria ad oggi ancora non chiarita (e chissà quando avverrà!!) che dovrebbe invece costituire alba di un giorno nuovo i tempi sarebbero ormai anche maturi affinché sia vera alba ed abbia lo stesso responsabile anche al tramonto: il tutto per dare finalmente certezze ad un ambiente, disorientato da voci di corridoio, da sussurri e grida di ben informati, e mai confortato da comunicati ufficiali di fonti affidabili.
Siamo impazienti ? Certamente come tifosi SI ed anche fortemente contrariati da questa mancanza di comunicazione per la quale mi pare che questa componente di cui faccio parte abbia tutte le motivazioni del mondo per esprimere il proprio dissenso nei confronti del comportamento di non ben definiti vertici societari che sta causando difficoltà gestionali da parte dei responsabili di campo e situazioni di negatività anche nella testa dei giocatori.
La via per uscire da questo stallo è una sola e non necessariamente condizionata da carte bollate ed avvocati, ma può e deve essere derivata da una coerenza di comportamenti e da quella sorta di amore per la Pro tanto dichiarato e fatto verbo per la ricostruzione e riqualificazione di una squadra, dopo anni di oscurantismo ed anonimato sportivo.
Preghiera od augurio ?
Forse entrambi....ma sempre per amore della Pro!!
Sandro Lupidi
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