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 La Pro Patria pareggia per uno a uno con il Lecco e scivola al quart'ultimo posto in solitaria.

Nemmeno la superiorità numerica goduta per larga parte del secondo tempo per l'espulsione di Sparandeo del Lecco ha permesso di centrare la vittoria.

Lecco in goal con il solito Ganz che bucava Caprile nell'unico tiro ospite di giornata e partita in salita per i tigrotti con  un attacco impresentabile nel primo tempo con Parker e Castelli evanescenti e mai pericolosi.

Ci pensava la casualità a mettere una pezza, Brignoli si infortunava per l'ennesima volta e mister Prina è stato costretto a mettere in campo Ferri che, oltre a realizzare il goal del pareggio, conquistava la palma di migliore in campo.

Continuiamo ad avere dubbi sulla necessità di un turn over così pianificato che coinvolge anche giovani ventenni che, dopo interi mesi nei quali hanno atteso il loro turno dimostrandosi all'altezza delle aspettative vengono tenuti in panchina. Gli impegni ravvicinati spesso diventano un'ossessione per gli allenatori con riposi forzati e del tutto discutibili. 

Se oggi Ferri fosse stato così stanco da non giocare, poi non lo avrebbe fatto con l'intensità e la lucidità che ha dimostrato per tutta la gara.

Per cui, prevenzione si , ma ossessione no.

Già la rosa è corta per via di indisponibilità varie, se poi chi è giovane e in forma non viene schierato si rischia di farsi del male da soli.

Secondo tempo migliore con l'ingresso di Piu, al momento unica punta degna di tale nome per la categoria, in attesa di Pesenti, ancora alla ricerca della miglior condizione, che non è bastato per dare la spallata ad un Lecco alle corde.

In coda, vince la Giana Erminio contro una Juventus in preda della solita mutazione primaverile ( la migliore la si vedrà ai playoff, se li raggiungerà) e la classifica diventa davvero critica per la Pro Patria.

In una situazione normale sarebbe in discussione l'allenatore, ma la Pro Patria odierna è del tutto fuorchè normale con un gruppo di dirigenti entranti che hanno pagato il dovuto per avere la Pro Patria e una presidente uscente che sembrerebbe abbia ricevuto quanto pattuito per cederla ma ne contesta le modalità.

Risultato, non è ne mia, nè tua, per cui non decido io e non decidi tu e la barca affonda, mentre i legali giocano la loro partita lontani dal campo di gioco.

Insomma, come buttare via quattro anni indimenticabili con un finale tutto da dimenticare.

Flavio Vergani

AURORA PRO PATRIA 1919 – CALCIO LECCO 1912     1 – 1   (0 – 1)

Marcatori: 40′ p.t. Ganz (LEC); 7′ s.t. Ferri (PPA).

 

AURORA PRO PATRIA 1919 (3-5-2): 1 Caprile; 6 Sportelli, 13 Boffelli, 5 Molinari; 11 Pierozzi (37′ s.t. 2 Vaghi), 8 Brignoli (12′ s.t. 25 Ferri), 10 Nicco, 23 Ghioldi (27′ s.t. 7 Stanzani), 3 Galli; 30 Castelli (1′ s.t. 27 Piu), 9 Parker (37′ s.t. 32 Pesenti).

A disposizione: 12 Mangano, 15 Pizzul, 24 Giardino. All. Prina.

 

CALCIO LECCO 1912 (4-4-2): 1 Pissardo; 2 Celjak, 13 Battistini, 19 Merli Sala, 29 Sparandeo; 7 Giudici (40′ s.t. 99 Buso), 27 Masini, 5 Lora (40′ s.t. 21 Kraja), 23 Capoferri; 9 Ganz (66′ s.t. 24 Morosini), 10 Petrovic (8′ s.t. 30 Nepi).

A disposizione: 12 Libertazzi, 3 Enrici, 6 Marzorati, 8 Lakti, 14 Vasic, 20 Reda, 28 Nesta, 90 Italeng. All. De Paola.

 

ARBITRO: Aleksandar Djurdjevic di Trieste (Emanuele Renzullo della Sezione di Torre del Greco e Sergiu Petrica Filip della Sezione di Torino. Quarto Ufficiale Edoardo Manedo Mazzoni della Sezione di Prato).

 

Angoli: 5 – 2. 

Recupero: 2′ p.t. – 4′ s.t.

Ammoniti: Capoferri (LEC); Ghioldi, Sportelli, Nicco (PPA).

Espulsi: Al 20′ s.t. Sparandeo (LEC) per gioco pericoloso su Pierozzi.

Note: Giornata mite e soleggiata. Terreno di gioco in buone condizioni.

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